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Mario Perati racconta la vittoria dell’anello al WSOP Circuit di Rozvadov!
Ok, non sarà il Main Event delle World Series ma è pur sempre un anello.
E Muhamet Perati, o Mario se preferite, ne ha appena vinto uno a Rozvadov nel Bounty Hunter da 460€ di iscrizione mettendo in fila gli altri 142 partecipanti.
Un bel primo posto che fa il paio con quello raggiunto lo scorso anno a Campione, sempre nell’ambito del WSOP Circuit, nell’evento heads-up da 550€.
Perati globetrotter
La sua presenza a Rozvadov, considerate le destinazioni toccate negli ultimi tempi, è quantomai un’eccezione:
“Sono sette mesi che sono in giro con la mia ragazza fra Miami, San Diego, Costa Rica, Messico, Las Vegas, poi tornato in Europa e rimasto un mese a Barcellona. Serenità ritrovata? E chi l’aveva mai persa, anzi…Più sereno di così!”
Il suo primo posto, valso oltre 15mila euro, arriva dopo un’infinità di bandierine piazzate negli ultimi mesi:
“A volte vai tu a volte vanno gli altri e a sto giro era il mio turno insomma. Ho giocato bene, non ho mai avuto timore o paura di non potercela fare. Certo, in alcune fasi mi sono trovato short ma sono riuscito a risalire…”
L’Asso nella manica
Se pensate che dietro la vittoria di “Supermet” ci siano mesi e mesi di studio della GTO vi sbagliate di grosso.
O meglio, che lo studio sia fondamentale è fuori discussione, ma a detta di Mario il segreto è stato un altro:
“Vorrei precisare che le sessioni notturne di Catan che stiamo facendo mi hanno proprio aperto la mente: senza il supporto mentale di Luca Seba e Simone Miracoli non ce l’avrei mai fatta! Ovviamente con la buona compagnia e la giusta positività si può fare tutto…”
Per chi non lo conoscesse “I coloni di Catan” è un gioco da tavolo, ideato negli anni ’90, che ha vinto qualsiasi tipo di riconoscimento vendendo oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo.
Il racconto del tavolo finale
Dopo esser stato protagonista dei soliti saliscendi Perati è riuscito ad approdare al tavolo finale per giocarsi le sue chance di vittoria:
“Una volta arrivato al final table, anche se da corto, ho gestito abbastanza bene la situazione e ho anche vinto un colpo mezzo fortunato, che per me era un cooler comunque, e da lì sono tornato sopra la media.
Con un po’ più di stack a disposizione ho aumentato il livello di aggressività e ho preso il controllo della fase 4-handed.
Il quarto e il terzo li ho eliminati io, aumentando i miei bounty tra l’altro, e siamo arrivati in heads-up più o meno pari stack col mio avversario, ma anche lì sono sempre rimasto molto sereno.
Ho semplicemente aspettato il momento per farlo crollare e alla fine è crollato…E adesso vado in palestra perché come dicevo, con la giusta compagnia e il giusto setting si può fare di tutto. E si può stare anche in forma!”
Se vi siete persi il Supermet-pensiero sulla liquidità condivisa DATE UNO SGUARDO QUI.