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Simone Ferretti racconta la vittoria all’IPO di Nova Gorica
Vincere un IPO equivale a correre una maratona.
Uno stress mentale e fisico non indifferente per chi ha la fortuna di arrivare fino in fondo e Simone Ferretti, neo-campione a Nova Gorica, è la perfetta testimonianza di quel che abbiamo appena accennato.
Siamo riusciti a scambiarci quattro chiacchiere nel pomeriggio per farci raccontare la sua incredibile cavalcata in terra slovena, ed ecco cosa ne è uscito fuori…
Contro tutto e tutti
Di per sé, star seduti al tavolo da gioco per dodici/quattordici ore al giorno non è una passeggiata.
Farlo in condizioni fisiche precarie lo è ancora di meno, ma nonostante ciò a Simone è riuscito tutto alla perfezione:
“E’ stato un torneo bellissimo, ma molto impegnativo sia a livello mentale che fisico. La cervicale ha influito parecchio sul mio stato di forma perché ho giocato col mal di testa dalla mattina alla sera. A parte questo è andata bene, perché al Day1 al secondo shot ho chiuso molto deep e ho potuto impostare il torneo nel migliore dei modi.
Un torneo ricco di alti e bassi: al Day3 ho avuto dei run out davvero devastanti. In passato avrei probabilmente perso il focus ma da qualche mese ho ritrovato una buona serenità mentale quindi mi sono adattato al momento del torneo, agli avversari e ho tirato dritto facendo, penso, sempre scelte corrette.”
Il pelo nell’uovo
I fatti dimostrano una cosa: il migliore è stato lui. Che poi un giocatore si ritenga pienamente soddisfatto del suo gioco, nonostante la vittoria finale, è un altro paio di maniche.
Analizzando quanto fatto al tavolo finale, Simone sembra esser decisamente contento della sua performance, eccezion fatta per uno spot in particolare:
“La mano in cui ho chiamato con 9-9… Apro UTG, BB flatta e su 8-7-5 facciamo check to check. Al turn, un K, lui punta e io chiamo. Su Asso river tira una bomba e io decido di hero-callare convinto di avere la mano migliore. Credo che avrebbe fatto lo stesso con un pezzo e bila o un pezzo e gutshot, ma forse in quel frangente del tavolo finale avrei fatto meglio a passare… Ho parlato anche con Gianluca Trebbi dopo aver visto il replay del final table e mi ha fatto i complimenti perché a suo modo di vedere la mia condotta è stata impeccabile.”
Dall’online al live: Ferretti-pigliatutto
Simone ci ha confessato di aver ripreso a giocare online sia sul ‘punto it’ che sull’estensione ‘dot com’, dal momento che risiede in Romania e ha la possibilità di misurarsi con un field internazionale:
“Sul .it è stato un periodo abbastanza positivo, mi sono messo a giocare con lo studio fatto nel passato e ho vinto discretamente bene. Il field italiano è ancora battibile, pur essendoci tanti ragazzi preparati, senza bisogno di chissà quali nozioni. D’altro canto gli stimoli sono davvero pochi per via della liquidità chiusa.
Per quanto concerne il live mi reputo abbastanza capace da sempre, alcuni piccoli vantaggi al tavolo li riesco a prendere grazie all’esperienza e allo spirito di osservazione. Al momento sto studiando il gioco sul ‘dot com’ perché ho intenzione di mettermi a grindare seriamente dopo alcune settimane di prova, ma prima voglio essere sicuro di poter battere il field.”
Un sogno di Platino
Come ben saprete, il vincitore dell’IPO by PokerStars si è aggiudicato anche un bel Platinum Pass del valore di 30mila euro che gli consentirà di prender parte al PokerStars Players Championship in programma a Barcellona il prossimo agosto:
“E’ un torneo unico e avere la possibilità di giocarlo sarà fantastico. E’ uno di quei tornei nei quali fare tavolo finale ti cambia la vita: si dice che il primo premio possa arrivare a 8 milioni, arrivare lì sarebbe un’emozione unica.
Senza contare la location, Barcellona, dove a giocarlo ci sarà il mondo intero. Spero di arrivare preparato per affrontare quel tipo di field, che sarà un mix tra top reg e amatori. Il che significa che se uno ha la fortuna di capitare in un tavolo morbido al Day1 e fare un bello stack potrebbe seriamente mettere le basi per una bella deep run.
Vendere quote? Non penso, piuttosto le scambierei per un po’ di coaching di alto livello e a riguardo ho già sentito alcuni top italiani con cui vedremo il da farsi. La vittoria all’IPO non stravolgerà i miei piani anche perché ho famiglia e organizzo sempre le trasferte all’ultimo momento compatibilmente coi miei impegni. Ora però ho bisogno di ricaricare le batterie, poi si vedrà…”
Se vi siete persi le mani con cui Simone Ferretti ha sbaragliato la concorrenza all’IPO, DATE UNO SGUARDO QUI.
PHOTO CREDITS: PKLIVE360/Cesare Antonini