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Il racconto di Pasquale Braco dopo la vittoria dell’anello al WSOP Circuit di Rotterdam
Di questi tempi è meglio non trovarselo di fronte al tavolo verde.
Dopo diverse deep-run sfumate sul più bello, in tornei con un numero di iscritti nell’ordine delle migliaia ( o giù di lì), Pasquale Braco riesce finalmente a chiudere davanti a tutti.
Lo fa a Rotterdam, precisamente alla Circuit Cup, un torneo da 220€ di buy-in con poco meno di 800 ingressi totali.
Certo, se la vittoria fosse arrivata qualche mese fa, magari nel circuito EPT, le cose sarebbero un po’ diverse a livello economico anche se la soddisfazione per aver centrato la vittoria è sempre qualcosa di impagabile.
C’eravamo lasciati lo scorso agosto con un FT sbollato e un 8° posto che gridavano vendetta. Alla fine è arrivato questo anello, che magari non sarà il Main EPT ma fa sicuramente morale…
Questa vittoria non cambia molto a livello monetario, né in quanto a piani futuri ma vincere fa sempre piacere. Non sono di quelli che gioca per il prestigio, ho fame di risultati e pian piano stanno arrivando col gioco che ho sempre espresso. Un anello qui al WSOP Circuit non è nemmeno poi chissà quale riconoscimento, non parliamo certo del Main Event delle WSOP…
Diciamo che oltre ai “pali” presi a Barcellona ho fatto anche un 38° al Battle of Malta su 4.600 iscritti e un 10° posto al Colossus a Rozvadov: in entrambi i casi è stato un flip a condannarmi.
Sappiamo che la tua presenza a Rotterdam era tutto fuorché programmata…
Assolutamente. Dopo aver fatto ITM all’IPS sempre a Rozvadov abbiamo deciso, assieme ad Andrea Ricci, di avventurarci a Bruxelles per il WPT ma non è andata benissimo. A sole due ore di macchina c’era la Circuit Cap a Rotterdam e siamo finiti là.
Il torneo l’ho giocato senza grandi pretese e in modo un po’ ‘sportivo’, almeno nelle prime fasi. Poi, dopo aver chiuso bene al Day1 e da chipleader al Day2 ho cominciato a prenderla più seriamente in vista del Day3, che coincideva col final table.
Dopo una falsa partenza, con flush vs nut flush e J-J vs A-A dove riesco a perdere i minimi evitando di brokare preflop trovo un raddoppio prezioso a 8 left, A-Q vs J-J, e risalgo a 30 BB.
Da quel momento in poi ho preso il controllo del tavolo e non mi son più fermato: all’heads-up avevo un vantaggio di 3-1 con 12 milioni contro 4 e dopo aver incrementato il vantaggio, nel corso della pausa cena, l’avversario mi ha proposto un accordo che ho rifiutato all’istante. Tornati al tavolo pusha alla prima mano con K-4off e lo chiamo con 10-10. Un Dieci al turn chiude la partita…
Hai degli obiettivi precisi per il futuro considerato anche il periodo di forma smagliante?
Non ho obiettivi a dir la verità, gioco al meglio delle mie possibilità esprimendo un bel gioco e i risultati si vedono. Rispetto al passato non è cambiato nulla, i tornei che gioco sono sempre gli stessi: ogni tanto provo qualche satellite per eventi dal buy-in più elevato ma rimango sempre coi piedi per terra e la dimostrazione è che gioco anche eventi come questo, dal buy-in di 200€.
Proprio ora mentre vi sto scrivendo sto bullando la fase bolla al Monster Stack da 550€, con 55 rimasti e 35K al primo. Chissà…Dopo questa trasferta però prendo una settimana di riposo in famiglia perché a dicembre c’è l’EPT di Praga e se devo essere onesto credo di essere ancora un po’ in credito con la sorte dopo Barcellona…Che ne dite?🤣
Chiudo ringraziando calorosamente tutti voi, blogger e giornalisti, che riuscite sempre a trasmettere le emozioni che si provano al tavolo e a raccontare le nostre storie. E ovviamente un saluto a tutti gli amici!
Se vi siete persi la cavalcata di Pasquale Braco al Main EPT di Barcellona dello scorso agosto DATE UNO SGUARDO QUI
Foto sotto il titolo by PokerNews