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Il primo tatuaggio di Max Pescatori poteva essere un barattolo di maionese e invece…
C’è sempre una prima volta per tutto ed è sempre meglio tardi che mai…
I giorni scorsi, alla soglia dei 49 anni di età, per Max Pescatori è arrivata la prima volta di un tatuaggio inchiostrato sulla pelle.
Sulla sua pagina Facebook ‘il Pirata’ ha postato un primo piano del suo braccio in cui si è fatto disegnare il logo del team di hockey sul ghiaccio di Las Vegas, i Golden Knights, circondato da carte stilizzate.
Un portafortuna? Un disegno scaramantico? Curiosi di saperne di più, siamo andati a sentire cosa avesse da dire Max sul pezzo d’arte che ora porta sulla pelle.
Il TP per il tatoo e quell’idea sul tubetto di maionese…
Diversamente dal solito, in cui snocciola i processi di pensiero messi in atto mentre gioca, questa volta Max ci spiega il processo decisionale da cui è scaturito il suo primo tatauaggio:
“E’ da un bel po’ che volevo fare un tatuaggio sul mio braccio destro perchè ho una cicatrice grossa di quando mi spaccai l’omero a Montecarlo – spiega Max – tutti mi hanno sempre detto che bisogna tatuare qualcosa che ti piace per sempre: la cosa che mi piacerà per sempre è la maionese, però farmi tatuare un tubetto di maionese non mi sembrava troppo figo anche se sicuramente sarebbe stato originale. Mi è venuta l’idea dei Golden Knights perchè loro sono di Vegas e poi le carte che sono la mia passione.”
L’operazione è andata liscia e ha fatto scoprire a Max di avere una soglia del dolore piuttosto alta:
“Non mi ha fatto male ma a quanto mi hanno detto dipende dalla soglia di dolore di ogni individuo. Il tatuatore, ‘Alle Tattoo’, è famoso, è anche nel Guinness dei Primati. Venne a una delle prime crociere organizzate dalla Gazzetta dello Sport e quella volta gli dissi che sarei andato da lui a farmi tatuare. Sono dovuti passare sei-otto anni, ma alla fine è successo. Per finire il disegno ha impiegato circa tre ore”
La passione per l’hockey e la scaramanzia
Max spiega che la passione per l’hockey sul ghiaccio è nata grazie al team di Las Vegas di cui si è tatuato il logo:
“Sono abbonato ai Vegas Golden Knight. Il primo anno ho fatto un abbonamento per un terzo delle partite, l’anno scorso e questo ho preso l’abbonamento completo. Negli States c’è il vantaggio che se non puoi andare alla partita, puoi vendere i biglietti nei vari siti. Anzi io li vendo maggiorati perchè lì è legale e non c’è nulla di male a farlo. Quest’anno credo che andrò alla metà delle partite… E’ uno spettacolo bellissimo, a chiunque ami il calcio e va a Vegas direi di andare a vederlo perchè una partita di hockey merita davvero!”
Pescatori però non vede in questo tatuaggio una sorta di ‘portafortuna’ o un qualcosa di scaramantico:
“Da uno a dieci sarò scaramantico due: ho le mie routine, non mi piace fare certe cose ma non sono scaramantico, non è che penso ‘questo porta sfiga’ o robe simili… Ma se dicessi di essere scaramantico ‘uno’ probabilmente starei esagerando”
I progetti pokeristici
Inevitabilmente la chiacchierata con Max va sui progetti pokeristici. Per il momento l’orizzonte di Pescatori arriva alle World Series:
“Tra due settimane torno a Las Vegas e di sicuro farò una puntatina a Los Angeles per il Los Angeles Classic al casinò Commerce. E’ un torneo che mi piace giocare perchè di solito ci sono belle partite cash, anche se l’anno scorso non erano propri eccezionali. Comunque è sempre una delle tappe che mi piace fare perchè ci sono due-tre tornei di mixed interessanti, o comunque di format che mi piacciono molto tipo Limit H.O.R.S.E. . Poi ovviamente ci saranno le World Series, al mio schedule ancora non ho pensato ma spero di fare meglio dell’anno scorso”.