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La cavalcata vittoriosa di Domenico Lando al Sunday Special Progressive KO, con parole sue
Non c’è due senza tre, recita l’adagio… Dopo una vittoria rotonda e una con deal a tre, per Domenico ‘domenlan’ Lando lunedì notte è arrivato il terzo trionfo al Sunday Special.
Ma per il grinder siciliano è stata comunque una prima volta, visto che finora mai si era imposto nel domenicale di punta di casa PokerStars con formula Progressive KO.
Ma lasciamo subito spazio al racconto della serata trionfale di Domenico.
Il racconto del torneo
“Non ho ancora avuto modo di rivedere il torneo non ricordo dinamiche nè spot particolari. E’ stata una cavalcata abbastanza semplice e senza nulla di particolare da segnalare fino alla fine del Day1, dove sono riuscito a vincere due-tre spot uncontested che mi hanno permesso di chiudere la giornata con uno stack di tutto rispetto. Al day2 ho sfruttato lo stack e la situazione è diventata un po’ più movimentata alla bolla final table, in cui si è creata qualche dinamica un po’ particolare, più aggro, con alcuni player, che mi ha permesso di arrivare chipleader al Tavolo Finale”.
Un Tavolo Finale che è stato abbastanza atipico per il torneo:
“Solitamente al Sunday Special arrivano molti più occasionali rispetto agli high stakes del palinsesto settimanale, invece questa volta il tavolo finale era abbastanza orientato verso la presenza di regular”.
Lo scontro coi regular
Tra gli avversari di livello presenti all’ultimo atto del torneo, Domenico Lando ne menziona due in particolare:
“Ricordo due reg in particolare, Paolo ‘Vladharkon’ Ciuffi, che ho coolerato io stesso, e ‘Jow01’ con cui sono arrivato all’heads-up e a cui faccio i miei complimenti”.
Per quanto riguarda l’heads-up, tanti sono stati incuriositi dai premi previsti dal payout per le prime due posizioni, che in prima battuta potevano far pensare a un deal.
Invece sono i nuovi payout di PokerStars per i tornei Progressive KO, che assegnano ai due giocatori del testa a testa lo stesso premio lasciandoli giocare per la taglia avversaria. Per Domenico questa novità è positiva:
“Mi fa piacere che Pokerstars si sia allineata alla politica delle altre poker room, già i tornei KO si mangiano enormi punti di roi a parità di buy-in. Sia pure in minima parte questo accorgimento alleggerisce il gap monetario tra primo e secondo posto e quindi direi che è una ottima iniziativa”
Il senso del coaching oggi
Oltre che essere un giocatore vincente, da tanti anni ormai Domenico è anche uno stimato coach.
“Al momento seguo una decina di player, credo che la figura del coach sia importante perchè dà un metodo, velocizza il processo di apprendimento e ti insegna a usare i software. Mi chiedi se oggi come oggi ha senso per un giocatore alle prime armi investire soldi ed energie con un coach? Dico che il giocatore alle prime armi non sta facendo altro che pagare il tempo che ha perso il coach per apprendere le nozioni che gli trasmette; poi ovviamente ci vogliono dedizione e propensione allo studio da parte del player, altrimenti il coaching non sposta più di tanto”
E’ anche per dedicarsi ai suoi coachati se Domenico ancora non ha mantenuto le promesse che si era imposto sulle sue partecipazioni ai live:
“Già da un annetto pensavo di plannare due festival live per potermi confrontare con gli altri, purtroppo tra le varie cose ancora non c’è stato modo ma prossimamente potrebbe diventare una cosa abbastanza concreta. A Vegas di sicuro non andrò quest’anno, credo che le cose vengano da sole, quando sarà il momento giusto verrà la voglia e magari ci andrò. Allo stato attuale preferisco non pensarci nemmeno”
Le nuove tendenze del field
Prima di salutarci chiediamo a Domenico il suo punto di vista sull’indurimento del field e sulle nuove tendenze di gioco che lo avrebbero causato.
“Le tendenze mediamente sono sempre le stesse, a mio avviso c’è stato un lieve miglioramento dei range preflop, credo per lo sdoganamento delle varie chart e l’operato delle scuole di poker. Per il resto non si sente parlare di altro che di ‘gto vs explotiativo’ coi reg che si dicono orientati per l’uno o l’altro approccio. Secondo me in realtà postflop è cambiato davvero poco, facendo i giusti distinguo: più che altro mi sembra che tanti giocatori usino uno di questi due termini per giustificare i propri errori! Mettiamola così sul ridere dai…”