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Andrea Crobu mostra il braccio, l’avversario il punto nut: come ha pensato il sardo
Signore e signori tenetevi forte, lo spettacolo sta per cominciare e ci sarà da divertirsi, questo è sicuro.
Quest’oggi vi proporremo un raro esercizio di stile, con carpiato turn e doppio avvitamento river che potrebbe farvi saltare dalla sedia se non siete abituati a cotanta abbondanza.
Il protagonista in questione è nientemeno che il funambolo più amato dai pendii del Gennargentu in giù, recatosi nel frenetico capoluogo meneghino per portare un raggio di Sole laddove il grigiore domina la scena.
Attenzione però a sparare a zero sul suo conto: la possibilità che un’eccessiva concentrazione di nebbia padana, insinuatasi a tradimento fra le giunzioni sinaptiche, possa aver intorbidito i suoi ragionamenti è da scartare.
Perché Andrea Crobu non fa mai le cose a caso, semmai è il caso a frapporsi tra la sua ambizione e l’esito finale…
Il racconto della mano
Che Crobino abbia una tremenda paura di volare è noto da tempo, motivo per cui qualsiasi tappa pokeristica risulta essere più distante del previsto, almeno per lui.
Le diciotto ore spese per raggiungere Milano, tra nave e macchina, denotano una chiara propensione all’imbarco, cui Andrea ha dato sfoggio anche al tavolo verde con l’approssimarsi della zona bolla.
Cerchiamo di capirci qualcosa in più:
SITUAZIONE: “La Notte degli Assi” – Blinds 4.000/8.000, BBante 8.000.
PREFLOP: Apre CO a 17K (stack 450K) con Q J, difende Crobu da BB con 9 4.
FLOP: Check-call sulla c-bet 17K dell’original raiser.
TURN: Lead-out per Crobu a 29K e call dell’avversario.
RIVER: Crobu checka, CO punta 86K su pot da 145K (60% pot circa) e Andrea va all-in per 380K totali: snap-call.
Il though process di Andrea Crobu
RIVER: “Su un river x che non chiude scale o vari incastri avrei leadato con una size piccola, move perfettamente bilaciabile con semi-value o con valore per lead-callare con mani come flush intermedi. Coi bluff o flush più alti avrei usato una size più vicina al pot, per polarizzarmi appunto. Posso farlo to induce o to fold, in questo caso avrei rivalutato con la mia doppia.
Su quel river invece, penso di checkare il 100% del mio range. In base all’history precedente sapevo che oppo avrebbe bettato tutto il range tranne J-x e, quando usa quella size ovvero circa 2/3 pot, non ha quasi mai bluff (tranne un rarissimo A-T con pezzo a Picche). Non è una size polarizzata ma a occhio e croce dovrebbe bettare tutte le scale, tutti i flush e tutte le Dame, oltre ovviamente ai full.
Considerata al deepness che dava tantissima fold equity ho deciso di c/shovare avendo una delle migliori mani con cui bluffare (J-4 sarebbe stata la combo perfetta per via dei blocker). Credo che Oppo non avrebbe mai hero-callato così tanti bui in un tavolo così soft come quello in cui ci trovavamo, specie a 20 minuti dalla pausa cena e a pochi left dall’ITM.
Parlo di un Oppo sensato e non di un amatore anche se, ahimé, vengo freezato all’istante con una bella combo di full nut…”
History determinante
Tra le ragioni che hanno spinto Andrea Crobu a piazzare questo bluff dall’esito infelice non poteva che esserci una history particolare con l’avversario in questione:
“In base alle info che avevo su di lui era uno che sapeva giocare e poteva combinarla in qualsiasi frangente. Per fare un esempio, in una delle prime mani giocate contro di lui, io gioco da SB con 9-9 sulla sua apertura e su 9-5-5 con due Picche leado 15K su pot da 40K. Lui rilancia a 55K con 100K dietro io shovo e passa.
Credo che il mio bluff in quella circostanza possa funzionare la maggior parte delle volte: con flush e scale folda al 100% mentre con le Dame non dovrebbe teoricamente foldarle ma secondo me avrebbe passato anche quelle.”