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il 16 Mar 2020

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Leonardo Greco racconta la sua esperienza col Covid19: ‘Attaccato all’ossigeno per cinque giorni’

Leonardo Greco racconta la sua esperienza col Covid19: ‘Attaccato all’ossigeno per cinque giorni’

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Lo avevamo intervistato per la prima volta nel 2017, quando decise di provarci col poker a 35 anni.

Ora Leonardo Greco ne ha qualcuno in più, ma soprattutto si è appena lasciato alle spalle una traumatica esperienza col Coronavirus Covid19, che lo ha costretto in terapia intensiva per diversi giorni fatti di preoccupazione, paura e speranza.

Nel pomeriggio siamo riusciti a scambiare qualche battuta con l’ex tronista di Uomini e Donne che dopo l’esperienza in televisione ha intrapreso una carriera da vocalist in giro per i locali di tutta Italia.

CLICCA QUI per leggere l’intervista a Leonardo Greco di qualche anno fa

La notizia via social

Lo scorso venerdì 13 marzo Leonardo utilizza i social per rassicurare tutti sul suo stato di salute.

Una settimana terribile passata attaccato al respiratore non deve esser stata una passeggiata e la notizia è stata accolta con gran piacere da amici e conoscenti, che hanno inondato il post di commenti e cuoricini.

Il racconto di Leonardo Greco

Credo di aver contratto il virus in un locale a Bergamo nel quale ho lavorato il 22 febbraio. Dopo una settimana esatta, il 29 quindi, ho iniziato ad avvertire un forte mal di schiena e un dolore costante alle ossa e alla pancia. Il giorno dopo è arrivata la tosse seguita dalla febbre verso sera.

Ho contattato i vari numeri a disposizione e il consiglio è stato subito quello di rivolgermi al medico di base.

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Il giorno dopo sono andato a farmi visitare e sin da subito la dottoressa ha capito che poteva trattarsi di Covid19. Mi ha messo in quarantena e mi ha detto di vedere come andavano le cose nei giorni successivi.

Il mercoledì successivo – 4 febbraio ndr. – ho un peggioramento, contatto il pronto intervento ma dalla centrale operativa mi viene suggerito di proseguire la quarantena a casa.” 

Il ricovero al Sacco di Milano

“La notte seguente però ho una crisi respiratoria e il venerdì mi ricoverano al Sacco, dove sono rimasto attaccato all’ossigeno sin da subito. Mi è stata fatta una lastra e il primo tampone: dalla lastra si evinceva una polmonite interstiziale, mentre per provare la positività al virus sono stati necessari tre tamponi, sebbene i medici fossero già abbastanza convinti che di trattasse di Covid. E gli indizi c’erano anche dagli esami del sangue. 

Sono stato messo in isolamento, per 5 giorni ho avuto la febbre a 38 e soltanto quattro giorni fa se n’è andata del tutto. La terapia che mi era stata somministrata era tra le più pesanti: prendevo 6 pastiglie al giorno, quantitativo che viene solitamente utilizzato per i malati di Hiv. 

Ci tengo particolarmente a ringraziare gli infermieri e i medici del Sacco per il loro splendido lavoro.

Ora è il vostro turno per fare un bell’augurio a Leonardo lasciando un commento sulla nostra Fanpage 😉

 

 

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