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Fabrizio Dosi, BIG Poker Team Pro si racconta – “La mia passione nasce inaspettata, grazie ad un film”
“Un colpo di fulmine immediato“, così Fabrizio Dosi, giocatore del BigPoker Team Pro, descrive il suo rapporto con il poker. La passione l’ha conosciuta sei anni fa, come succede a molti, grazie alla famosa pellicola “Rounders”, un vero e proprio oggetto di culto per gli amanti del settore.
Fabrizio si sente spronato verso il poker professionistico e persegue l’obbiettivo su tavoli virtuali e manuali cartacei, conquistando meritatamente piazzamenti degni di nota. Il sogno si concretizza quest’anno grazie alla sponsorizzazione di un colosso del poker come Best In Game, che ha permesso a Dosi di partecipare ai circuiti live più importanti, facendo parte del prestigioso BIG Poker Team Pro.
Ma la sua vita, ancor prima della chiamata di BIG Poker, sembrava già un film, proprio come quello che lo aveva ispirato: “Studi in legge abbandonati ad un passo dalla laurea, la fidanzata di sempre che mi lascia dopo 10 anni, storie di bankroll costruiti con cura e distrutti in pochi secondi. Non avrò giocato con Teddy KGB, e non sarò partito per Las Vegas, ma diventavo sempre più il protagonista del mio film.”
I primi passi del suo sogno si realizzano online dove l’imolese riesce a vincere consecutivamente tutti gli step per qualificarsi all’EPT di Copenaghen, e in contemporanea il suo nome diventa noto nei circoli nazionali. Al Mini IPT di Venezia il ventottenne romagnolo conquista il primo piazzamento importante con la maglia BIG Poker: ottavo posto per lui ma, si sa, per chi ha forti ambizioni ogni risultato che non sia il massimo lascia inevitabilmente l’amaro in bocca.
“Il bicchiere è mezzo pieno perchè un “final table” in un torneo con oltre 300 giocatori è sempre qualcosa di raro, da tenere stretto e ricordare a lungo“, spiega il BIG Poker Pro, “Il bicchiere è mezzo vuoto perchè un ottavo posto non può lasciare completamente soddisfatti: i 46.000€ del primo premio mi avrebbero permesso una vacanza, non si può dire lo stesso dei 4.300 dell’ottavo: una volta tolte le spese di soggiorno e quelle del viaggio, il Nevada è ancora un sogno.”
Infatti la grande aspirazione di Fabrizio Dosi è la stessa che perseguiva Mike McDermott in “Rounders”: “Vorrei partire per Las Vegas, giocare e, allo stesso tempo, approfittarne per visitare gli Stati Uniti“.
Gianvito Rubino