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Cosa ci ha detto Max Pescatori al termine del day 2 H.O.R.S.E. WSOP
Un Max Pescatori in forma smagliante ha strappato il pass per il day 3 del 1.5000$ H.O.R.S.E. WSOP e domani proverà a dire la sua nella corsa per braccialetto e prima moneta di 160 mila dollari.
Il compito di Max non sarà dei più semplici visto il field da urlo in cui dovrà districarsi. Tra i 18 sopravvissuti del torneo ci sono anche due freschi vincitori di braccialetto, il chipleader del torneo Anthony Zinno e Ari Engel che domani sarà seduto alla immediata destra del nostro Pirata.
Poco dopo aver imbustato il suo stack di ottocentomila chips, Pescatori ci ha raccontato da Las Vegas il day2 del torneo e i progetti per il day 3.
Il racconto del day 2
Per Max quella che si è conclusa da poco al 1.500$ H.O.R.S.E. WSOP è stata una giornata sul velluto:
“Mi sono sentito molto concentrato, credo di aver giocato bene, non ho avuto grossi momenti di difficoltà. Sono salito abbastanza gradualmente poi è ovvio che le carte devono girare e a me sono girate. Se guardi il mio Twitter sembra che ogni due ore ho più chips di prima”
In effetti… Giudicate coi vostri occhi:
I progetti per il day 3
Purtroppo, dopo una giornata vissuta sulla cresta dell’onda, Max ha avuto una flessione proprio nelle battute conclusive. Niente comunque di troppo preoccupante:
“A 19 left ho superato il muro del milione di chips, poi ho perso tre mani piccoline consecutive. Chiudere esattamente in media va bene anche perché Zinno ha due milioni”.
Max ha già ben chiare le difficoltà che lo aspettano al day 3 del torneo:
“Ci sono diversi giocatori forti, poi alcuni giocatori di no limit che non sono fortissimi in HORSE ma ovviamente non sono scemi, e c’è anche qualcuno che non è un professionista. Domani vediamo come va. Ai miei amici avevo detto che stavo giocando bene e mi sentivo concentrato”.
All’inizio del Day3 Max avrà a destra Ari Engel e Joe McKeehen, e due posizioni a sinistra Koray Aldemir.
La fatica del ritorno al live
Per Max il ritorno alle deeprun alle World Series Of Poker comporta una fatica non da poco:
“Vista la pausa forzata del poker live era da tanto tempo che non giocavo così tante ore. C’è voluto un po’, due tre tornei, per aggiustare il tiro. Arrivavo alle ultime ore del giorno davvero distrutto”.
Discorso tanto più vero considerando che per Max è sempre stato fondamentale centellinare le energie nella lunga maratona WSOP. Ma il discorso vale soprattutto per i day1. Andando avanti nei tornei c’è un fattore cruciale da non dimenticare, in grado di far dimenticare la fatica:
“I day 2 sono diversi, c’è una scarica di adrenalina davvero particolare. Domani vedremo.”