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Il Natale Explosivo di Danilo TonyStark96 Seco
Un Natale davvero “Explosivo” merita un doppio festeggiamento!
Danilo Seco arriva al 25 dicembre fresco di vittoria all’Explosive Sunday, il domenicale di punta del circuito iPoker: lunedì notte, con il nickname ‘tonystark96’, il giocatore della provincia di Bergamo ha lasciato alle spalle tutti gli avversari conquistando una prima moneta che tra taglie e payout ammonta a quasi diecimila euro.
Per il 25enne è lo shot più grande in carriera: ecco il suo racconto.
Ciao Danilo, per iniziare presentati: da quanto tempo giochi a poker e che percorso pokeristico hai alle spalle?
Gioco a poker da un anno e mezzo a livello professionistico, ovvero faccio questo come primo lavoro. Extrapoker sto studiando e investendo in vari progetti con l’obiettivo di raggiungere una buona libertà finanziaria. Da quando ho iniziato ad approcciare il giochino più seriamente sono allievo di Daniele De Feo. Al momento sto giocando stakato dalla scuola ‘Not Bad’, a mio avviso la miglior scuola di stake/coaching in Italia.
Questa all’Explosive iPoker è stata la vittoria più importante della tua carriera? Come la festeggerai?
Sì, al momento il mio miglior risultato in carriera é proprio quest’ultimo su iPoker, questo account é attivo da poco in quanto di recente ho cambiato skin. Ovviamente gioco anche su PokerStars e più di rado anche su altre room del palinsesto italiano. Vincere un major domenicale fa piacere a tutti, sia per il piazzamento che per l’aspetto monetario. Di sicuro festeggerò, ma non credo nulla di eclatante. Per ora l’ idea é di tenere la testa bassa e pedalare per prepararmi alle Winter Series. L’unico sfizio che mi concederò sarà quello di andare a giocare l’IPO a gennaio con il mio coach e con alcuni ragazzi con cui studio.
Come è andato il major vinto?
E’ stato lungo e impegnativo, per quanto possa essere stato fortunato a riuscire a creare stack per poi aggredire nelle fasi finali, bisogna riuscire a tenere un livello di concentrazione veramente alto nelle fasi finali. Essere consapevoli che ogni spot che giochiamo può compromettere il torneo. Per cui lucidità e consapevolezza in quello che si fa sono le chiavi per arrivare in fondo ad un major.
Al tavolo finale c’era qualche giocatore che ti impensieriva più degli altri?
Al tavolo finale sono arrivato con poche preoccupazioni perché avevo uno stack imponente che mi ha permesso di aggredire veramente tanto gli altri player. Proprio per questo ho cercato di evitare di prendermi spot marginali in quanto il field non mi impensieriva più di tanto.
Quali sono i tuoi progetti pokeristici? Che sogno hai nel cassetto delle due carte?
I miei progetti sono quelli di macinare ancora per qualche anno il palinsesto italiano, per poi arrivare a fare questo come un “secondo lavoro”. Mi piace tanto giocare tornei live, credo che mi troverete spesso ad appuntamenti come IPO, Notte degli assi e simili.. Al momento non ho intenzione di alzare il buy-in medio dei tornei che gioco. Voglio dare una nota di merito va al mio coach De Feo, se non fosse stato per lui non avrei nemmeno iniziato la mia carriera pokeristica, e poi ad Antonio Asaro, fondatore della Not Bad School, che è sempre disponibile per qualsiasi problema: lavorare con lui è davvero un piacere.