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Dal freeroll del Club del Poker al runner-up al Gladiator: il racconto di Matteo Carrozza
Piccoli Moneymaker crescono?
Ovviamente il paragone non regge, ma i tornei gratuiti del Club del Poker, il gruppo Facebook dedicato ai veri appassionati delle due carte, permettono di riprodurre su scala ridotta (ridottissima) quanto combinato dal vincitore del Main Event WSOP 2004.
Per ulteriori dettagli chiedere a Matteo Carrozza che sabato notte, dopo aver vinto il ticket per la partecipazione al The Gladiator di partypoker in un freeroll del Club del Poker, si è classificato al secondo posto del torneo principale incassando 229€.
Ciao Matteo per iniziare presentati!
Ciao, ho 34 anni, sono nato e cresciuto ad Ancona. Faccio diversi lavoretti saltuari su mia disponibilità che mi permettono di dedicare una media di 6 o 7 ore al giorno al poker, gioco che ho iniziato a praticare circa 12 anni fa. La mia specialità sono gli mtt, preferisco l’online ma ogni tanto gioco anche live.
Come hai conosciuto il Club del Poker e i suoi freeroll?
Mesi fa mi sono da mesi unito alla chat di Telegram dopo aver conosciuto anni fa il gruppo Club del Poker su Facebook. Partecipo a molti tornei che mette a disposizione il club, penso che siano una ottima opportunità per tutti, non solo per i neofiti, di shottare tornei interessanti con freeroll o buy in irrisori. Credo faccia gola a molti. Tra l’altro la maggior parte dei tornei del Club del Poker sono giocabilissimi e con buone strutture.
Raccontaci come è andato il freeroll: so che anni fa strappasti un buon risultato alle Full Tilt Series grazie a un satellite: a tuo avviso nelle economie di un pokerista che importanza hanno satelliti e freeroll?
Di solito multitablo ed essendo passati alcuni giorni non ricordo mani specifiche del freeroll. Ricordo però di essere rimasto nell’ anonimato per circa metà torneo, rimanendo in average. Verso i 40 left mi sono detto ‘beh, uno di questi sei ticket posso farlo mio’. Rimasti in sette ho chiamato l’all-in di un pari stack con una premium – mi pare KK – e ho incrociato le dita… Il board è andato liscio e mi sono trovato il ticket in tasca. Il livello di gioco tutto sommato non era basso. C’erano senza dubbio players discutibili, ma ho notato anche nick noti di rilievo che avevo già incrociato in passato. Quella di Full Tilt è stata una esperienza incredibile. Tramite steps mi qualificai alle FTPS di Barcellona, torneo cui partecipava gente da Oltreoceano oltre che alcuni top players europei. Arrivai al final day e uscii 17° con una buona moneta, dopo aver freerollato un torneo dal buy in di 1.800 euro. Al di là che mi trovo molto bene con satelliti e freeroll, credo siano fondamentali sia perché danno a tutti la possibilità di sognare, e quindi di fare in modo che la gente si avvicini ancora al poker, sia perché credo che, se scelti con cura, dovrebbero essere una fonte di guadagno anche per chi ha un buon bankroll. Shottare un torneo e vincerlo, pagando poco o niente, sono tutti soldi extra!
E ora raccontaci come è andato il The Gladiator in cui sei arrivato al secondo posto…
Il torneo è andato molto bene anche se non prediligo i 6-max. Sono riuscito a difendermi in early stage, poi ho iniziato ad hittare un po’ di mani senza fare piatti giganti ma mantenendomi sempre sopra average, conquistando anche una taglia. La mano che mi ha svoltato il torneo é arrivata contro ‘terrorenero’, regular del Gladiator e non solo. Con AK chiamo il suo shove preflop per 18bb, gira KJs, al flop arriva un J ma al river ci viene in aiuto un asso che mi fa prendere un’altra taglia e mi proietta chipleader. Il livello era medio, c’erano sia persone qualificate come me con sat che ottimi players tipo ‘Metin2’ e ‘terrorenero’. Sinceramente lo scoppio della bolla final table é arrivato in modo inaspettato, credevo che fossimo ancora distanti invece ci siamo trovati a 6 left da secondi nel count. Anche qua hanno retto diversi colpi e dopo la terza taglia ci siamo trovati in heads-up, in vantaggio di tre a uno sull’avversario, che tra l’altro era un altro ragazzo che si era qualificato col freeroll del Club del Poker. Nella mano decisiva tripso con K7 su board 7J97, andiamo ai resti e l’avversario gira T8 per la scala floppata, river bianco e si ribalta l’heads-up. La mano immediatamente successiva mando resti con AK, lui snappa con 22, board liscio e good game!
Quali sono i tuoi progetti pokeristici adesso?
Sono tanti anni che gioco, sinceramente in pochi mi capiscono e forse nemmeno io! Non ho mai voluto fare il salto, o quantomeno provarci seriamente. Studio poco e sono pigro, non concepisco il lavoro convenzionale, per me qualsiasi lavoro deve essere un gioco e se smette di essere un piacere non é più tale. Non mi entusiasmano molto i solver, preferisco divertirmi a modificare e migliorare il mio gioco pieno di leak nei mesi e negli anni. Credo che continuerò a giocare low buy-in e partecipare a tornei più importanti solo tramite satelliti. Se é vero che non studio molto é anche vero che sono molto legato al mindset e al bankroll, ho rispetto del gioco e della disciplina in questo senso e credo sia fondamentale. Alle iniziative future del Club del Poker parteciperò sicuramente.