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La prima vittoria live di Federico Cirillo, con parole sue
La prima volta non si scorda mai. Dopo aver mietuto risultati online per anni, i giorni scorsi Federico Cirillo ha centrato a Sanremo la prima vittoria live in carriera.
Il player piemontese si è aggiudicato il “Warriors of Sanremo” per un malloppo di 42 mila euro dopo un deal a sei che aveva rispalmato il montepremi.
Ecco il racconto del 26enne.
Ciao Federico, per iniziare raccontaci come è nata l’idea della trasferta a Sanremo?
Quasi per caso. Alessandro Surini sapeva che ero tornato in Italia dai miei e mi ha proposto di fare la trasferta assieme a Davide e Vanessa e a Nicholas, un suo amico extra poker che non conoscevo. L’idea era di giocare giusto il main e un po’ di cash game live, purtroppo i tavoli chiudevano troppo presto e c’era pochissima action. Tolto il torneo devo dire che il servizio al casinò non è stato un granché.
Come è andato il torneo?
Ho giocato 5 bullets del main, i primi quattro sono andati male coolerando a sfavore preflop tantissime volte. Il quinto bullet invece è andato liscio da subito, ho vinto una mano molto fortunata nella prima orbita dove ho brokato preflop AK contro AA e ho fatto tris di K. Da lì è stato abbastanza in discesa il day1 dove ho hittato molto e vinto tanti pot che mi hanno portato in top20 al day2.
Come era il livello del tavolo finale?
Il tavolo finale mi è sembrato abbastanza soft da subito perché avevo visto qualche player fare delle mosse senza seguire le regole dell’icm. Sapevo contro chi mi potevo permettere di bluffare e contro chi di herocallare un po’ di più. Ho aspettato, per fortuna non ho dovuto giocare allin preflop grossi. Ne ho giocati quattro in blind war perdendo i primi tre di fila, poi il quarto l’ho vinto io bustando il player in quinta posizione. Da lì è stato tutto in discesa. Una volta andato chipleader ho giocato molto largo, aprivo, cbettavo, non ho avuti cooler nè pro nè contro. Tra gli avversari credo che il più preparato fosse il ragazzo che è arrivato al testa a testa contro di me. Poi siamo andati a festeggiare assieme e gli ho detto che secondo me overbluffava, ma in effetti è una move che contro il field funziona molto bene.
Come mai hai deciso di accettare il deal?
Il montepremi prevedeva una prima moneta di 50k con 27k al secondo, ma io giocavo con 18bb e ho pensato che i soldi “no variance” fossero la cosa migliore da prendere in quel momento. Per vincere i tornei serve fortuna, c’è poco da dire. Non credo alle frasi tipo ‘ho giocato il mio miglior poker’: deve andare bene, devono reggere gli allin, devi azzeccare gli herocall… Quindi ho runnato bene.
Tra live e online quale credi sia il tuo ambiente ideale di gioco?
Non credo di essere più portato per l’uno o per l’altro, quello che so è che ultimamente ho poca voglia di giocare online, in particolare mtt. Per questo avevo deciso di switchare completamente con il cash game. Da febbraio ho giocato 400k mani. Adesso ho deciso di giocare più tornei live. Mi stressa di meno anche se è un filo più noioso, ma sono stato fortunato a fare diverse deep run. A Malta ho fatto tavolo finale a un torneo di partypoker in cui ho chiuso 6°, poi qualche tempo dopo mi sono trovato per puro caso a Trieste e anche lì è passato Surini per prendermi e portarmi alle ISOP di Nova Gorica, dove ho deeprunnato il deepstack e fatto tavolo finale al Main in cui purtroppo ho runnato male in late stage, perdendo KK<AQ e poi AK<T9s… Non mi posso lamentare, i giorni scorsi ho anche fatto terzo a un side event del torneo organizzato da PokerStars a Malta.
Che progetti hai per il futuro?
Non so cosa voglio fare, probabilmente andrò a Barcellona per l’EPT a giocare i tornei più facili. Di sicuro mi piacerebbe giocare il main ma questa volta non lo farò: già 4 anni fa mi era successo di vincere bene prima di Barcellona, poi andai lì e persi un sacco di soldi. Quando avevo 22 anni ci poteva stare perché ero più giovane ma adesso non voglio mettermi nella situazione di swingare troppi soldi. Ci sono già passato, un anno fa ero sotto stacking perché ero sotto di 80k ed è stato molto stressante. Non voglio che ricapiti, è stato un periodo buio. Vorrei andare a Las Vegas a settembre a giocare live ma si vedrà.
Cosa ti resta di questa bella vittoria?
Il tavolo finale è stato molto bello in generale perché c’erano gli amici a fare il tifo, facevano un casino che sembrava che stessi giocando per chissà quale cifra… Poi è stato bello anche perché c’era mio padre. Senza dirmi nulla è partito dalla provincia di Torino, si è sparato più di tre ore di macchina ed è venuto a vedere il mio tavolo finale. Non me l’aspettavo, è stato bello avere il suo supporto.