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La filosofia del rounder secondo Alessio Isaia oggi
Cipro, i Caraibi, poi dal nulla due vittorie e un secondo posto a Miami.
Da un po’ di tempo a questa parte, se c’è il nome di un italiano che può spuntare da eventi pokeristici in angoli del globo più o meno remoti, state certi che è quello di Alessio Isaia.
Dopo una lunga pausa dal poker “il Fabbro” è tornato a martellare come solo lui sa fare accompagnando questo suo ‘nuovo inizio’ con il poker con un cambio radicale di filosofia.
Quando e dove giocare
Per Alessio sedere al tavolo con il timing corretto è diventata una skill cruciale.
“Dopo tutti questi anni di gioco ho imparato che per vincere bisogna giocare quando uno ha voglia, bisogna giocare per divertirsi”
Ancora prima che nella selezione dei tornei, per il player di Roccabruna ciò è vero nella pianificazione delle trasferte. Non tutte le location sono uguali.
“Cerco di andare in posti in cui sto bene. Ultimamente mi sono trovato bene a Cipro e Miami, poi c’è Sint Maarten che ormai è una sede storica (è lì che Alessio ha conosciuto Valter Farina, il primo braccialettato italiano). Ma mi dici cosa vado a fare in un posto tipo Rozvadov dove fa freddo e non c’è nulla? E anche Las Vegas non è che mi entusiasmi molto, con tutto che se starò in forma un pensiero al Main Event delle World Series quest’anno lo farò”.
Una questione di benessere
Nel nuovo approccio di Alessio al mestiere del rounder, il benessere psico-fisico viene prima di tutto.
“Tutte le scelte che sto facendo ora non sono derivanti solamente dal fattore economico: nella vita non contano solo i soldi, soprattutto nel gioco.”
Tra i rischi della professione c’è infatti quello di lasciarsi prendere la mano dal gioco ai tavoli e non prestare abbastanza cura al proprio benessere.
“Fare i giocatori di poker è un lavoro bellissimo, ma se lo sai fare bene e in modo intelligente, altrimenti è una cosa che ti assorbe totalmente ti aliena e ti fa stare perennemente in tilt. Bisogna quindi trovare il proprio equilibrio per la propria salute psicofisica al di fuori del mondo del poker. Una volta trovata la si deve applicare scegliendo situazioni, luoghi e trasferte che ti stanno fare bene e felice, al di là dell’aspetto economico.”
Prima o poi le economie tornano
Prestando attenzione al proprio benessere, secondo Isaia, il risvolto economico positivo è una conseguenza naturale. Avendo le skill ovviamente, è come se ci fosse una sorta di ‘mano invisibile’ che alla fine fa tornare i conti.
“Se c’è questo benessere di base la risonanza economica arriva di conseguenza. Per me è sempre stata una questione di benessere personale e di stile di vita, questo è un consiglio che potrei dare alle altre persone, di cercare innanzitutto il benessere: poi il discorso economico consegue”.
L’importante è rivolgere le proprie attenzioni alle cose giuste:
“Se uno si focalizza sulle economie, su quelle classifiche che non sono realmente utili, alla fine uno resterà sempre insoddisfatto e sempre in tilt. Invece se uno prende le cose come sono e accetta tutto quel che arriva con atteggiamento positivo, qualsiasi cosa succeda, allora fare il pokerista è il mestiere più bello del mondo.”
Da qui il consiglio che Alessio, con la lunga esperienza che ha accumulato nel corso degli anni, si sente di rivolgere a tutti i lettori:
“Questa consapevolezza arriva nel tempo, questo è quello che mi sento di dire in base alla mia esperienza e al mio percorso di questi anni, dentro e fuori dal poker: giocate sempre per divertirvi!