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il 13 Nov 2024

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Lex Veldhuis: l’importante è non smettere di aggredire il tavolo

Lex Veldhuis: l’importante è non smettere di aggredire il tavolo

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Lex Veldhuis è uno dei giocatori di poker più amati e seguiti degli ultimi 20 anni, non tanto per i suoi risultati strabilianti come giocatore di poker sia online che live, quanto per il suo impegno nella divulgazione del nostro gioco, fatta di dirette fiume sui canali social, che sono diventate negli anni un appuntamento fisso per migliaia di appassionati di poker.

Nome legato a doppio filo con la divulgazione del poker

Per i motivi appena elencati, Lex Veldhuis è considerato uno dei veterani del poker internazionale, tanto che, nonostante un aspetto e un comportamento sempre giovanile e dettato dalle nuove mode del momento,  il giocatore olandese ha ha cominciato a giocare su PokerStars investendo i suoi primi 10 dollari, nell’ormai lontano 2005. 

Era il periodo in cui Veldhuis era tra i migliori giocatori al mondo di Starcraft, gioco di strategia tra i più difficili e giocati dell’epoca, che permettevano di vincere dei gran premi, ma mai come quelli che poteva offrire il poker.

Iniziò a giocare a poker attratto proprio dalle dinamiche che governano il poker e, dopo un po’ di palestra live tra le sale olandesi e quelle di Parigi, era smanioso di fare una visitina a Las Vegas per affrontare tutti i migliori.

Dopo anni nel circuito live, Lex ha visto il crescente potenziale dello streaming di poker online su Twitch. È presto salito in cima alle classifiche con un record di categoria di 58.789 spettatori, a maggio 2020, durante una deep run allo Spring Championship of Online Poker (SCOOP).

L’intervista

Nei giorni scorsi Veldhuis ha concesso un’intervista a Poker.org, nella quale ha detto, come al solito, cose mai banali e sempre spunto di riflessioni.

L’intervista è stata fatta durante il NAPT di Las Vegas, dove Veldhuis ha partecipato come giocatore, oltre che come PRO del marchio PokerStars.

Inoltre il giocatore dei Paesi Bassi, sta girando le puntate della nuova edizione del Big Game, ma non ha nascosto che la sua estate è stata piena zeppa di impegni.

“Ho giocato molto”, ha detto Veldhuis. “Ho giocato molto dal vivo durante l’estate. Ho giocato molto online. Studiando molto. È stato molto pesante se devo dire la verità. Ma mi sto davvero divertendo. Mi sento come se fossi nella mia terza giovinezza nel poker.

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lex veldhuis

Lex Veldhuis courtesy PokerStars

“Ho notato che mentre facevo streaming, la gente mi chiedeva tipo: ehi, mi sono qualificato per un torneo con puntate più alte, cosa devo fare? E gli dicevo sempre di non smettere mai di aggredire. Non lasciarti intimidire dal momento. Devi solo continuare a giocare in modo aggressivo”

“E poi ho iniziato a correlarlo alle mie esperienze personali, dove ci sono molti tornei che gioco solo perché sto trasmettendo in streaming. Diciamo ad esempio che c’è un freezeout di $ 10.000. Se guardi l’elenco dei giocatori, sono nel cinque percento più basso dell’abilità. Per qualsiasi motivo. Ma mi piace anche dare spettacolo e mostrare l’alto livello del poker che c’è durante queste serie di tornei. Poi mi rendo conto che l’unica cosa che voglio fare in questo torneo è giocare in modo aggressivo”.

Coachato da Jordan “BBZ” Drummond

Il suo coach personale è diventato ormai da tempo Jordan “BBZ” Drummond, con il quale Veldhuis ha lavorato tutta l’estate.

Lex Veldhuis courtesy Manuel Kovsca & PokerStars

“Ho iniziato a farmi venire in mente l’idea di farne un prodotto”, ha detto Veldhuis. “E io e il mio coach abbiamo creato un corso per questo, chiamato Pressure Systems Bundle. E l’unica cosa su cui abbiamo passato il tempo ad allenarci per tutta l’estate è quali spot posso barellare, quando posso overbettare, quando posso fare check-raise, quando posso fare all-in, quando posso fare three-bet preflop. Quindi tutte le cose che circondano il tema della pressione”.

“E qualcosa è scattato nella mia testa. Mentre prima fai del tuo meglio e ci provi, e vedi certe cose. Ma giocando le WCOOP, mi sentivo come prima, quando ero solo un giocatore, quando grindavo giorno dopo giorno. Scalare la posta in gioco e giocare con le persone a testa alta. Scalare davvero la montagna. Mi sentivo come se stessi facendo cose che erano in linea con il tentativo di essere il re della collina. È stata quasi un’esperienza trasformativa.

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