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il 21 Feb 2011

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Donriky Riccardo Cantafora: “Il poter fare come lavoro un qualcosa che si ama è una fortuna che in pochi hanno”

Donriky Riccardo Cantafora: “Il poter fare come lavoro un qualcosa che si ama è una fortuna che in pochi hanno”

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Riccardo Cantafora è senza dubbio uno dei giovani promettenti dell’poker online italiano. Un giocatore professionista, un coach richiestissimo e studente di Economia nella restante parte del tempo. Riccardo ha da poco compiuto 25 anni è nato a Crotone ed ha studiato a Milano prima, per poi trasferirsi a Bologna. Abbiamo deciso di conoscerlo meglio facendoci raccontare direttamente da lui chi è, in un intervista.

Ha cominciato a giocare a poker nel 2006, per pura casualità ed oggi vanta già una grandissima esperienza di gioco. Di solito lo possiamo incontrare ai tavoli di varie room .it con i nick “Matt1333” su Pokerstars.it,  “ Zioriky”  su GD,  “Donriky” su Pokerclub e Donriky su Fulltilt.

Preferisce grindare MTT, specialità nelle quale ormai è uno dei top Regular italiani. In carriera ha già vinto il Sunday special  e tra le poche partecipazioni in tornei live ricordiamo un 5° posto al PGP ed un ITM all’ IPT di Nova Gorica.
Ciao Riccardo e grazie per la tua disponibilità, di te abbiamo già detto che sei un amante dei tornei, hai altre specialità preferite ?

Ciao e grazie a te per l’intervista. All’ inizio, un pò come tutti, giocavo qualsiasi cosa. Poi ho grindato per un pò i sit 6max ai primi tempi delle .it, dove per il livello non proprio eccelso feci anche qualche buon risultato. Ma la mia grande passione sono sempre stati gli mtt, e da settembre 2009 mi ci sono dedicato full time.

Se posso, mi piacerebbe chiederti quanto hai guadagnato in carriera sino ad ora, grazie al poker ? e nel solo 2010, se vuoi puoi anche non rispondere ?

Sinceramente sul totale non saprei, anche perché i primi tempi erano più le volte che perdevo, ovviamente. Inoltre diciamo che come inizio della mia “carriera” considero settembre 2009 e da allora ho fatto circa 110 mila €.

Ormai sei un giocatore professionista da due anni circa, ma quante ore a settimana giochi ?

Molte. Gioco circa 6 giorni su 7, le mie sessioni iniziano intorno alle 20:30 e durano non meno di 6-7 ore( giocando mtt, più durano e meglio è ovviamente eheh). Comunque credo non meno di 35-40 ore settimanali.

Ci diresti quando e come hai cominciato a giocare a poker ?

Ho iniziato casualmente a giocare playmoney su Everest poker nell’estate 2006, dopo aver letto qualcosa riguardo questo gioco su internet(non ricordo precisamente cosa e dove). Ed è stato amore a prima vista. Il divertimento con i playmoney però è finito abbastanza presto ed ho versato le prime cifre su varie .com da li ho cominciato a giocare sempre più spesso, anche se all’inizio i risultati non erano molto incoraggianti.

Poi quando ho iniziato a girare un po i circoli di Milano mi sono reso conto, confrontandomi con gli altri, che non ero cosi male e che avevo le potenzialità per fare qualche soldino extra.

Oggi che giocatore ti reputi ?

Bella domanda. Non mi definisco mai con uno stile predominante. Questo perché credo che la mia specialità, gli mtt, sia quella dove maggiormente conti saper variare il proprio stile i base alla fase del  torneo, agli avversari al tavolo, al proprio stack etc. Quindi posso  essere il più nitty del mondo se la situazione lo richiede o giocare super lag se le condizioni lo permettono. Comunque in generale nelle prime  fasi gioco molto chiuso cercando di non sprecare neanche una chip in spot marginali. Poi man mano che si va avanti nel torneo cerco di cambiare marcia e, se lo stack lo permette, provo a dominare il tavolo, cercando però sempre di non “speware” senza motivo.

Dunque reputi sia proprio questa tua capacità di adattamento uno dei tuoi punti più forti al tavolo  o ce ne sono altri ?

Be si in effetti quella di sapermi adattare al tavolo è uno dei miei punti forti. Cerco sempre di adattarmi bene allo spot specifico. Quindi mi capita di giocare lo stesso tipo di mano in maniera differente, a seconda se ho di fronte un reg o un random. Quando mi trovo contro un reg, conta moltissimo quanta history hai con lui e quindi anche contro due reg una mano può essere giocata diversamente. In generale comunque credo di essere abbastanza solido e di non buttare quasi mai chips in spot marginali

E i tuoi punti deboli ?

Paradossalmente uno dei miei punti forti a volte si trasforma in un punto debole. Ovvero, l’essere solido, a volte può portare a far perdere di aggressività quando la situazione lo richiederebbe. Quindi ad esempio mi vedrai non spessissimo strachipleader 20 left, ma mi vedrai molto spesso 7/20 o 13/20.   Questo è un punto molto importante perché bisogna saper trovare un equilibrio quando si hanno tante chips e si cerca di “bullare” il tavolo. Ti faccio un esempio: giocatori tipo visdiabuli o jackson genovesi, quando li vedi in una fase finale di un mtt molto probabilmente hanno tante chips e sono tra i primissimi del chipcount. Magari fanno meno ITM di un giocatore più solido, ma quando lo fanno vincono il torneo o comunque arrivano in fondo molto spesso. C’è da dire che avendo questo stile, se si esagera, si rischia di perdere delle occasioni importanti spewando stacks enormi in spot marginali. Il trucco è trovare un equiibrio.

Tra qualche mese il decreto sui giochi online modificherà parecchio i palinsesti delle Room, con tornei a montepremi garantiti ancora più elevati e buy in più elevati, cosa ne pensi ?

Beh era ora! Il fatto di essere considerati come dei bambini ai quali non si danno i giocattoli più pericolosi, quando poi la gente ha tantissimi altri modi di perdere soldi sia col poker che non, era una cosa davvero frustrante. Penso che d’ora in poi, specie di domenica, ci saranno molti tornei davvero interessanti e competitivi.

E dell’introduzione del gioco cash ?

Più o meno stesso discorso dei buy in. Era ora! Forse i miei amici grinder di sit and go saranno un pò preoccupati per la possibilità che possano perdere molti “clienti”, ma è giusto che ognuno possa giocare la specialità che preferisce nel pieno della legalità…

Oggi sembra diffondersi a macchia d’olio tra i giocatori la pratica di ricorre ad un coach per migliorarsi, tu da coach,cosa credi rappresenti il coaching nel poker ?

Un opportunità importante. Sia per i coach che per gli “allievi”. Io, dopo aver fatto qualche ora di coaching con un noto top grinder americano, Alexander Fitzgerald “theassassinato”, ho cambiato approccio e sono migliorato davvero tanto. Quindi credo che sia molto utile sia per giocatori alle prime armi, ma anche per giocatori già di medio livello che però molto spesso hanno dei leaks che, se non studi o non discuti con altri giocatori, non ti accorgerai mai neanche di avere, quindi non potrai curare. Ed è sicuramente un’opportunità anche per i coach, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista del miglioramento personale che si può avere, parlando giornalmente con giocatori diversi, di spot diversi. Senza contare la soddisfazione personale quando uno dei tuoi “allievi” vince qualcosa di importante.

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Restiamo in tema formazione di un giocatore, quanto contano nella formazione di un giocatore i portali web ?

Tantissimo, almeno per me è stato così. Il venire a conoscenza di siti come lucapagano.com e successivamente cbet sono stai fondamentali per capire che stavo praticamente sbagliando tutto. La possibilità di poter leggere e interagire con giocatori già vincenti, è un opportunità straordinaria per tutti coloro che si stanno approcciando al gioco. Inoltre inserirti bene in una community ti da l’opportunità di creare una cerchia di grinders/amici con i quali poterti confrontare giornalmente sui vari aspetti del gioco, e questa è una cosa fondamentale nel percorso di crescita personale.

Sedovessi dare un consiglio ad un ragazzo che si avvicina al poker e vorrebbe diventare un pro, cosa gli diresti ?

Cercherei di fargli evitare di fare tutti gli errori che feci ai primi tempi io stesso. Quindi giocare in bankroll, non tiltare, “capire il lungo periodo”, guardare tanti video, lurkare i forum etc insomma studiare tanto e curare il proprio mindset.

Ma passiamo ora ad aspetti che riguardano il rapporto tra la tua vita quotidiana ed il giocare a poker. Come si svolge la tua giornata tipo ?

Non ho una sveglia fissa, può capitare di svegliarmi alle 11 come alle 14, dipende molto da fino a che ora ho grindato la notte precedente. Comunque il pomeriggio di solito faccio coaching, quando posso esco con amici per fare shopping o anche per un caffè. Ceno intorno alle 20, ed alle 20:40 inizio la sessione.

Questo purtroppo va a incidere sulla “vita sociale” ma sono sacrifici che ora vanno fatti, proprio in vista di un periodo nel quale non necessiterò di giocare cosi tanto e potrò cosi godermi maggiormente i frutti del mio lavoro. Finita la sessione non vado mai a dormire immediatamente, ma amo guardare film, serie tv o, specie se sto in un periodo troppo positivo, video di mtt di vari grinders americani. Le sere che non gioco è tassativa una cena/serata fuori con gli amici.

Hai detto che la cosa più difficile è far coincidere la vita sociale con il poker, ma cosa pensano i tuoi amici ed i tuoi familiari del fatto che giochi molto a poker e come l’hanno presa quando hai deciso di fare il Professionista ?

All’inizio non benissimo, come è normale che sia dato che comunque in Italia il concetto di “grinder professionista” non è ancora di dominio pubblico diciamo, quindi non è cosi facile capire. Ma  i miei hanno sempre avuto fiducia in me, e appena hanno visto anche che i risultati positivi erano abbastanza continui, mi hanno appoggiato totalmente e ora sono i miei primi tifosi!

Riesci a conciliare la vita sentimentale con il giocare tante ore a poker ?

Questo è uno degli aspetti più difficili di questo tipo di vita. Al momento comunque non ho una ragazza quindi da questo punto di vista non ho problemi. Ma ho tantissimi amici, e specie quelli storici, con i quali sono cresciuto non riesco più a sentirli cosi spesso come prima, e questo mi dispiace. Ti ripeto è una fase della mia vita questa dove la mia priorità assoluta è “grindare e accumulare”, ed è l’unico modo questo per garantirmi un futuro dove appunto, non necessiterò più di giocare cosi tanto e potrò di conseguenza tornare a godermi maggiormente la vita…

Ritieni che si possa vivere giocando a poker  per tutta la vita come con le altre professioni ? o prima o poi si spegneranno i riflettori  e tornerà tutto com’era prima?

Se con “si spegneranno i riflettori” intendi che la gente non giocherà più, no, credo che questo non succederà. La gente ama giocare, nei periodi di crisi economica il settore del gambling(lotto e affini) è uno dei pochi a non perdere introiti, anzi ad aumentarli (un pò triste questa cosa, ma vabbé).

Inoltre il poker da l’opportunità a tutti di raggiungere la gloria e questo sogno/illusione è il motore di questo mondo e non credo svanirà molto presto, se non mai.

Sei uno studente di Economia, ma ti sei mai chiesto cosa saresti ora se non avessi conosciuto il poker, come sarebbe stata la tua vita senza il poker ?

Credo che avrei già finito il mio percorso di studi in Economia, e ora starei lavorando in una qualche azienda. Una vita che senz’altro non disprezzo, anzi, ma non so quanto sarei stato felice.

Il poter fare come lavoro un qualcosa che si ama è una fortuna che in pochi hanno e quindi va benissimo cosi.

L’ultima domanda, e poi ti lascio andare. Programmi ed obbiettivi per il futuro ?

Non amo fare progetti a lunga scadenza, quindi nel breve fare 6k MTT nel 2011 e lottare per le MTT-leaderboards di Pokerstars e GD. Tirare le somme a fine anno e programmare l’anno successivo. Poi, come tutti gli mtters, andare a giocare le WSOP e in generale, poter viaggiare e girare il mondo giocando tornei. Ma ancora è lunga la strada...

Un caloroso grazie da noi di ItaliaPokerClub, ed un in bocca al lupo per il futuro

Grazie a te ed a tutti gli amici di ItaliaPokerClub, e crepi il lupo.

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