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il 4 Apr 2012

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“Poker Generation”: Marco Bognanni ci svela i retroscena del film!

“Poker Generation”: Marco Bognanni ci svela i retroscena del film!

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Inizia la serie di interviste per l’imminente uscita di “Poker Generation”, in cui sveleremo le emozioni provate dai giocatori-attori che hanno partecipato alla realizzazione del film. Abbiamo dunque intervistato Marco Bognanni, professionista di Enjoybet.it, che ci ha svelato qualche particolare in più sul suo personaggio, sul film, sulla sua realizzazione e sui gossip avvenuti nel backstage.

Ciao Marco, prima di arrivare a chiederti di “Poker generation” e dell’impatto che avrà sul grande pubblico e la critica, volevo sapere che emozioni hai provato a recitare nel ruolo che ti si addice maggiormente, quello del giocatore? 

“Guarda, recitare, per quel poco che ho fatto è stato davvero emozionante! Perché bisognava essere sempre molto concentrati, non si doveva sbagliare niente e ogni minimo errore avrebbe dovuto far ripetere la scena. Il cast era numeroso quindi sarei stato antipatico a molti se avessi sbagliato anche un solo gesto :D. Sono cose che hai sempre sentito o visto in tv, provarle dal vivo sono, almeno per me, state molto emozionanti, ero un piccolo bambino al parco giochi :D.

Essendo la tua prima esperienza nel mondo del cinema, come ti sei trovato a lavorare in un ambiente nuovo con un cast di persone giovani ed emergenti come i due protagonisti Piero Cardano e Andrea Montovoli? Che sensazioni avevi durante la realizzazione delle scene?

So che Gianluca Mingotto era al suo primo film da regista, ma l’ho trovato molto ispirato! In ogni scena sapeva perfettamente ciò che voleva trasmettere al pubblico, chiaramente  non esitava nel farsi suggerire certe battute o stravolgimenti del copione dagli attori stessi o anche da noi semplici comparse. Io stesso, ho suggerito qualche piccolo cambiamento nel modo in cui portare avanti la scena in cui sono presente, dal punto di vista pokeristico :D. Comunque sono rimasto colpito da quanto siano bravi a recitare i due protagonisti. Gli veniva chiesto di fare una faccia o regalare una sensazione, che fosse di stupore ,di incredulità, di ubriachezza, di decisione o di arrabbiatura, loro davvero trasferivano questo tipo di emozioni anche ai presenti quindi penso che sarà ancora più emozionante per chi guarderà il film al cinema.”

Inizia a parlarci del tuo personaggio, come si intrecciano la sua storia con quella dei protagonisti?

“Nel film gioco, ma faccio veramente poco, sono solo un semplice ragazzo (non so se nel film venga detto che alcuni sono giocatori professionisti o meno). Sono in una scena con Montovoli al tavolo in un circolo a Milano, devo presenziare prima durante un discorso tra i fratelli protagonisti e poi inizio a giocare proprio con loro e altri attori. Ma non dico niente, semplicemente qualche scambio di sguardi con Montovoli che fa l’ubriaco in questa scena.

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Sicuramente l’uscita nelle sale di questo film è attesa da tutto il panorama pokeristico italiano, anche perchè sarà un grosso messagio su come il poker e le sue varianti siano diventati ormai un fenomeno mondiale. Avrà un forte impatto sul pubblico secondo te o credi che si limiterà ad essere visto esclusivamente da coloro che si interessano del gioco?

“Secondo il mio punto di vista è un scenario molto magnetico, nel senso che ogni qual volta si parla di soldi, la gente si interessa in maniera esagerata disinteressandosi completamente della trama del film (anche se penso sia stata scritta davvero una gran bella storia  e che sia stata raccontata molto bene dai protagonisti che sono riusciti a rendere avvincente un argomento non facile). Penso che ci sarà un gran seguito, anche se i pokeristi magari si annoieranno un po, non perché il film faccia annoiare, ma solo perche la comodità e la sedentarietà di essi fanno da padrone quindi stare più di un ora fermi seduti senza fare action a guardare uno schermo li farà annoiare… per forza i pokeristi devono fare 5 cose contemporaneamente per essere felici :D.

Anche in seguito ai recenti servizi che sono usciti sulle televisioni nostrane, in cui il gioco viene un po bersagliato in tutti i campi, pensi che l’uscita di questo film potrà dare comunque  un’immagine positiva del mondo  poker ai giorni nostri? Ci sarà un aumento di persone che si vorranno avvicinare al gioco o molti verranno influenzati negativamente? 

Credo ci sarà una crescita, seppur minima, del gioco dopo questo film. Ma non so quanto riuscirà a sdoganare l’idea del poker ancora visto come gioco d’azzardo, dal momento che il protagonista va a giocare nei circoli di Milano e dopo in una villa con dei professionisti dove girano tanti soldi. Quindi non viene data l’idea del poker come lavoro normale da eseguire tutti i giorni, ma piuttosto di un mezzo con cui raggiungere un sogno o arrivare al trionfo e sistemare la propria vita. Un po forte direi, come punto di partenza per chi del gioco non sa ancora niente. Sta di fatto che del texas hold’em se ne parla bene ultimamente, tralasciando certi servizi fatti coi piedi come quello delle “Iene” o nei tg, quindi già solo una madre che va a vedere il film e vede l’atmosfera del torneo con legalità e sportività tra i giocatori, penso sia un messaggio positivo, sperando che i ragazzi giovani, magari ancora minorenni, uscendo dal cinema non pensino “ora faccio i soldi col poker!!! “. Comunque sono convinto che farà bene sia come incassi che come pensiero generale della popolazione riguardo al poker”.

Vuoi rivelarci qualcosa sul backstage che non sia già trapelato dalle penne o dai microfoni di altri giornalisti?

“Mmmm…ho visto una certa intesa tra Montovoli e la Postacchini (davvero un gran bel pezzo di…donna), per fortuna non ho dovuto recitare con lei una scena a stretta distanza, sarebbe stato molto imbarazzante!”

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