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Valeriano “SCANNABUE” Bilancetti: “Il mio tatuaggio è molto più del logo di Pokerstars”
Abbiamo appena intervistato Valeriano Bilancetti, conosciuto con i nickname di “Billiko” e “SCANNABUE“. Poker player per passione e non per professione, Valeriano ha ottenuto ottimi risultati nel passato, sia live che online, e ieri sera si è riconfermato un ottimo giocatore di MTT conquistando un sesto posto al final table del Sunday Special su Pokerstars. E’ proprio il simbolo di questa poker room ad essere tatuato sulla sua schiena… facciamoci raccontare da lui la storia di questo tatuaggio!
Ciao Valeriano, benvenuto su ItaliaPokerClub. Non sei un giocatore professionista, ma grindi con costanza e hai avuto risultati di rilievo. Raccontaci della tua carriera!
Mi chiamo Valeriano Bilancetti e sono un operaio metalmeccanico, ho 36 anni e gioco NLHE dal 2006. Ho iniziato imparando le regole con amici in un club e quindi live ma per motivi famigliari sono passato presto all’online per poter giocare da casa! In seguito ho studiato tutte le varianti del poker per passione, e credo che in quelle la varianza si possa abbattere con più facilità. Mi definisco uno specialista MTT perchè ne gioco molti, ma amo anche gli HU e, come detto, le varianti, che aprono la mente: sia i mixed games come l’HORSE ma anche i singoli giochi che lo compongono.
Nel 2009 mi sono qualificato per la World Cup of Poker nel Team Italy, insieme a Luca Pagano, con una serie di vittorie nei freeroll su Pokerstars. Abbiamo sfidato altre 57 nazionali e siamo entrati nelle migliori 9 squadre, che sono partite per le Bahamas a giocare la finalissima! Oltre alla bellissima vacanza, ho avuto l’occasione di sfidare i più forti giocatori del mondo, come Daniel Negreanu, Lee Nelson, Vicky Coren, JC Alvarado e moltissimi altri. E’ stata la mia prima esperienza di final table televisivo e ho guadagnato un terzo posto al mondiale, portando a casa 14.500 dollari a testa per la squadra e piazzando una bandierina anche in un Side Event delle PCA.
Ora gioco tornei online, prevalentemente su Pokerstars: lavorando molto e alzandomi presto alla mattina devo spesso rinunciare ai migliori appuntamenti che si svolgono di sera, e il poker rimane un hobby per me, anche se è una vera e propria passione!
Come mai hai deciso di giocare questo Sunday Special?
Mi sono qualificato tramite satelliti: non investo mai l’intero buy-in dei tornei che gioco. Questa domenica mi ero deregistrato per uscire a cena con amici: rientrato a casa ho visto che c’erano ancora cinque di registrazione tardiva, ho esitato un attimo pensando che avrei fatto troppo tardi ma alla fine mi sono iscritto. Sono entrato subito in un tavolo dove erano tutti deep e già molto “caldi” e aggressivi, ho visto gli spot giusti al momento giusto e sono riuscito a superare subito l’average. Ho chiuso il day 1 in sedicesima posizione su 92: in gioco non erano rimasti grandi nomi, escluso Vito “DettoInverno” Planeta.
Il day 2 è stato un suicidio generale degli short stack, io ho aumentato il mio stack fino a un milione di chip grazie ad un cooler a mio favore per poi chiudermi in bolla a causa del gioco “bizzarro” degli altri player al mio tavolo. Al tavolo finale urtroppo ho perso un paio di colpi 6 left contro short stack che mi hanno azzoppato: AK contro AA e top pair contro middle set mi hanno lasciato corto, fino ad uscire pushando A4 e ricevendo un discutibile call con Q5o, prende il 5 e io vado a casa con 7.800 €!
Il tatuaggio dietro la tua schiena sembra dire che eri predestinato a questi buoni piazzamenti…
Premetto che questo è stato il mio primo e unico tatuaggio. Dal 2002 al 2007 sono stato molto tempo in ospedale per i miei cari: ho perso la mia migliore amica di leucemia e il papà di cancro ai polmoni. Il poker è stato il motivo che mi ha riportato in mezzo alla gente, è stato come tornare a vivere, perciò per me un punto di svolta… la vincità e l’onore di difendere i colori nazionali alla World Cup of Poker sono stati per me una cosa belissima che mi ha aiutato molto in tutti i sensi.
Tornato da questa esperienza ho trovato un’icona che poteva ricordare la fine di un brutto periodo, e la speranza di una nuova vita, ho voluto perciò marchiarmi con quello che per me era più di un logo, il simbolo di una svolta. Certo alcuni magari vedono solo una picca famosa in quello che ho fatto, per me è molto di più!