Tre per te

Oggi scelgo di girare per i tavoli come un blogger: tanto da gustarmi qualche “mano” e da riportarla a chi il blogger sa farlo per davvero. Ho voglia di essere nel vivo dell’azione, di raccogliere emozioni, meglio dire di captarle. Scelgo di seguire tre giocatori e analizzarli al tavolo, per capire, forse, perché loro sono li e io qui.

Non è per i 10000 dollari di buy in , perché loro se lo sono guadagnato nel corso della carriera, breve o lunga che sia: ho voglia di capire come hanno fatto a guadagnarlo. Alessio Isaia, Salvatore Bonavena e Luca Pagano. Tre “rounders” e tre persone diversissime.

Il primo ha le stigmate della genialità, il secondo la semplicità del sud unita a una perfetta simbiosi con il tavolo, il terzo il piglio del vincente, nella vita, in assoluto, e nel gioco, di riflesso. Invidiabili tutti e tre, miscelabili, purtroppo, no.

Alessio non ricorderà questa trasferta a Las Vegas, almeno ad oggi, come qualcosa di epocale e mi da la sensazione di non essere uscito dalla fase negativa: al tempo stesso ogni sua parola sembra provenire da uno che pensa poker ad un livello superiore. Non mi meraviglierei di vedergli cambiare marcia improvvisamente e sorprenderci positivamente, anche se la prima cosa che mi dice è: “E’ un torneo molto lungo”. Non con il tono di chi sa che può aspettare, ma con il tono di chi un po’ ne soffre: come tutti i geni mi sembra un ragazzo che vive di attimi, magici, ma attimi.

Salvatore; invece, gioca con capacità le sue carte, “sa quello che fa”, ma è “solo” un ottimo giocatore: ogni cosa che fa lui mi sento che la farei anche io, solo che lui la fa meglio! Rilanci misurati, bet equilibrati: la carta a volte decide più di lui. Ricordiamoci che parliamo dell’unico italiano che ha vinto una tappa dell’ EPT, e che la regolarità a questo gioco nel lungo periodo paga. Trova il tempo di spillare le carte, salutarmi festosamente e ricordarmi che dopo dobbiamo andare a mangiare un piatto di pasta…. Bel giocatore e, credetemi, buona persona.

Luca è un manager che sta lavorando: impeccabile nel look, sorridente ai flash dei fotografi, disponibile con tutti, attento a ogni fase del gioco. Arriva un raise, lui folda e poi mi racconta le novità della Federazione, ruba i bui e poi si alza per dirmi le ultime sul gioco live, spilla due sei, fa tris e porta via 5000 chips a Barry Grenstein: con la stessa naturalezza si rialza e mi racconta altre novità.

Tre giocatori, tre facce di un paese, tre modi di essere: mi chiedo se fossero una persona sola che persona sarebbero? Direi un imprenditore geniale ma capace di gestirsi alla perfezione e con il quale passare una bella serata a chiacchierare delle emozioni della vita.

Jack Bonora