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MAIN EVENT WSOP, PAGANO IN MEDIA: DE VIVO IL MIGLIOR AZZURRO
LAS VEGAS – Il day1B del Main Event delle Wsop cade nel giorno della Festa di Indipendenza americana. E gli iscritti, invece che aumentare rispetto ai 1.116 della prima giornata di gara, calano a 873. Gli italiani, per fortuna, trovano modo di consolarsi. E mentre nel cielo sopra Las Vegas è tutto un crepitare di fuochi d’artificio in onore delle tredici colonie da cui 333 anni fa nacquero quelli che oggi sono gli States, dentro al Rio l’Italia del poker chiude una giornata tutto sommato positiva. Almeno visti i tempi che corrono.
AZZURRA Migliore dei nostri è stato Francesco De Vivo, 68.200 punti al termine dei quattro livelli previsti. Ma bene se la sono cavata anche Massimo Di Cicco, 52.000 chip, ed Ettore Gleva, 52.750.
Quest’ultimo – a differenza di De Vivo e Di Cicco, piuttosto regolari nella loro gestione dello stack – nell’ultima ora di gioco ha rischiato di salire dagli 82.000 tenuti per buona parte della giornata addirittura fino a 130.000. Peccato che, spingendo ai resti con coppia di donne un avversario che su flop 842 tirava al colore nuts e alla gutshot con A5, lo abbia visto chiudere già al turn la scala con un infausto 3.
UN PAGANO NEL TEMPIO DEL POKER Buono l’esordio nel main event anche per Luca Pagano. Tradizionalmente allergico alle Wsop, il trevigiano ha passato tutta la giornata sotto average, a quota 20.000 gettoni o giù di lì, piazzando però un paio di acuti importanti a metà livello tre con un colore legato al river che lo ha fatto rimbalzare a 44.000 punti, e poi a fine giornata con un full di sei pagato da Barry Greenstein per chiudere ai definitivi 40.125.
I PATIMENTI DEL FABBRO Oggi invece non è parsa, tanto per cambiare, la giornata di Alessio Isaia. Salito dopo molti patimenti a 53.000 con full di sette pagato da trips di tre, il “Fabbro” è poi crollato di nuovo a 16.000 prima di chiudere con un paio di steal a 20.000 gettoni. Meglio di lui hanno finito Salvatore Bonavena, 27.975, Mauro Piacentino, 34.300, Silvio Maggi, 45.400, e Umberto Vitagliano, 28.600 nonostante una scala nuts trovata al flop ma superata da un avversario che con semplice overpair e gutshot ha legato doppia al turn e full al river.
OLD TIMERS Oggi doveva essere la giornata degli “old timers” alle World Series. Sono infatti entrati in azione contemporaneamente Doyle Brunson – impegnato ai tavoli come i figli Todd e Pamela – Amarillo Slim e Mike Caro. Tra questi non è riuscito a passare al day2 proprio l’ormai stanco TexasDolly, che mai è riuscito a ingranare le marce alte spegnendosi senza sussulti poco dopo la anticipatissima pausa cena (16.30 causa il basso numero di iscritti!!!).
QUARTIERI ALTI Tra i primi nel count oggi però i nomi noti da rilevare sono ben altri: quelli di Brandon Demes, già visto in the money al recente Wpt di Venezia e ora a 140.000 chip circa, e del francese Fabrice Soulier, quello del film-documentario “That’s poker”, che ha finito con 98.000 punti il giorno e pare intenzionato a impreziosire con un grosso risultato una campagna Wsop per lui già foriera di ben sette piazzamenti “in the money”.
Rudy Gaddo