Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
WSOP, PAGANO AL DAY3: MA IL MIGLIORE E’ VEZZANI
LAS VEGAS – Premessa: la strada è ancora lunga. La più lunga che possiate immaginare nel mondo del poker. Eppure per un manipolo di azzurri essere riusciti ad approdare al day3 del Main Event delle World Series of Poker è già un grandissimo risultato.
LUCA – Che si tratti di professionisti affermati o Carneadi qualsiasi poco importa. C’è da esser contenti comunque. Perché “The Big One”, come lo chiamano qui, è sempre “The Big One”. Prendete Luca Pagano. Il recordman di bandierine all’Ept, che con le Wsop non ha mai avuto un gran rapporto. Aveva iniziato questo day2A alla grande, salendo ad oltre 100.000 gettoni. Poi per due volte ha dovuto cedere il passo con coppia di re. Prima contro una delle sue bestie nere, quel Ludovic Lacay che già a Montecarlo scoppiò a Luca i due cowboys (allora con A-J, stavolta con Q-10); poi in una mano giocata fuori posizione in cui Luca è stato messo ai resti al turn su board 44
7
A
decidendo per un prudente fold con K
K
. Rimasto corto a 13.000 gettoni dopo due colpi simili, c’era da uscir di testa e buttar via il torneo.
Non Luca, che ad andare avanti in questo torneo ci tiene da impazzire. “Forse ho sbagliato la giocata nel piatto coi tre cuori a terra, avrei dovuto tentare il check-raise al flop oppure andare all in diretto al turn – ha ammesso a fine giornata Pagano, forte di 36.000 chip –. Credo comunque che se il mio rivale fosse stato in bluff mi avrebbe mostrato le carte a mano finita. Insomma, anche a freddo penso d’aver fatto un buon fold. E poi soldato che fugge è pronto per un’altra battaglia”.
SVIZZERO – Proverbio, quest’ultimo, di cui avrebbe avuto bisogno di metabolizzare gli insegnamenti Claudio Rinaldi. Lo svizzero, a differenza di Pagano, una volta caduto dalle stelle (160.000 fiches dopo un paio di livelli) alle stalle non ha saputo “fuggire” al momento giusto. Affidando il suo torneo a una coppia di donne al turn, quando nel board c’era un asso a terra che l’avversario aveva accoppiato con il suo A-Q.
“Forse esser sceso così tanto mi ha condizionato nella mia decisione, in un’altra condizione avrei passato” ha ammesso poi Claudio nei corridoi del Rio, riconoscendo implicitamente l’errore. Solo chi riconosce d’aver sbagliato può migliorarsi. Swissy lo farà ancora, statene certi.
AVANTI – Nell’attesa affidiamo i nostri destini a Francesco De Vivo, 96.000 chip, Pasquale Cicatiello, 74.000 punti, Massimo Di Cicco, 35.000 circa, e ad Andrea Vezzani, reggiano che a fine giornata è stato il migliore dei nostri con 108.000 punti. Gianluca Marcucci, nostra speranza nel day1A, è stato invece travolto da una giornata disastrosa che lo ha poi visto eliminato in un confronto A-A contro K-K con l’avversario che ha chiuso colore al re già in quarta.
DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO – Detto che oggi i vertici del chip count assoluto sono stati dominati da due volti noti come Brandon Demes e Greg “Fbt” Mueller, non resta che pensare a domani. Altra giornata campale, con circa 3.000 giocatori approdati al day2B e diverse decine di italiani tra questi. Su tutti Alessandro Pastura, 140.000 punti, e i vari Max Pescatori, Dario Alioto, Simone Rossi. La cartucce da sparare non ci mancano. Sempre che i soldati non decidano tutti di scappare per tenerle per un’altra battaglia.
Rudy Gaddo