Il Poker non esiste!

La cosa peggiore è finire la giornata con una bad beat: ore di impegno e applicazione sfumate proprio sul più bello per un colpo sfortunato. Sembra quasi che, analizzando la situazione prima di crollare esausto sul cuscino, un’intera giornata sia stata sprecata.

Stamane il ricordo vago dell’ultima giocata mi ronza in testa, ma non riesco a realizzare, sembra incredibile, la mano che mi ha condannato nè gli improperi che ho tirato successivamente in chat;  la  scrivania, una volta martoriata dai pugni di sfogo, è di nuovo  lucida e liscia e il mouse ha ricomposto da sé tutti i suoi pezzi e, come un docile animale ammaestrato, dal pavimento è ritornato sul suo tappetino.

Il poker sembra non esistere e accedendo il notebook vedo un desktop diverso da come l’avevo lasciato: le decine di icone di poker room sono sparite, mancano tutti i programmi di analisi e non trovo la cartella del mio database da un milione di hand history! Al loro posto programmi di disegno, software gestionali e decine di videogames… sembra che io sia ritornato indietro nel tempo!

Apro skype e tutti i miei contatti pokeristici sono volatilizzati: vedo il nome di una cugina che non sentivo da anni, amici ormai abbandonati e nickname totalmente sconosciuti. Dove sono finiti i miei “colleghi” che mi tenevano compagnia durante le fasi finali dell’ultimo MTT notturno? Dove è finito il mio coach per il cash game?

Il poker non esiste e nella mia libreria sono ricomparsi i fumetti di Dylan Dog e Dampyr che leggevo anni fa, inframezzati da testi universitari e appunti di lezioni, che fino a ieri avevano fatto spazio a libri di tecnica, strategia e mindset.

Sono sbalordito e inizio a pensare che questo sia un segno per farmi cambiare rotta, perché in fondo qualsiasi cosa, se fatta in modo continuativo e monotono, diventa una prigione. Eccomi qua, di nuovo nella mia  vecchia” stanza che, con un colpo di spugna, ha cancellato in una notte tutto il percorso degli ultimi tre anni: uno sopra l’altro, mille giorni di click sul mouse, di lobby, di statistiche, di analisi e di incazzature.

Oggi il poker non esiste e potrei di nuovo trovare il tempo per mille passioni e progetti ormai trascurati; poi però mi squilla il telefono con la suoneria dell’EPT e mi sorge il dubbio, diventato certezza quando scopro che è un amico, elettrizzato per i punti doppi sui sit and go, a propormi una giornata “a tutto grinding” per sfruttarli!

Mi guardo intorno e alle luci del mattino tutto è più chiaro…ieri notte ero talmente nervoso da sbagliare camera da letto! Rifiuto la proposta e torno, come da anni non facevo, ad occuparmi de resto della mia vita che ultimamente il poker ha cannibalizzato. Rido e penso che in fondo è meglio così: il Poker, almeno per oggi, almeno per me, non deve esistere!

Editoriale pubblicato sulla rivista Poker Sportivo di Marzo 2010

Carmine Ferro