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Essere stravaganti aiuta a vincere a poker?
It’s show time!. Il poker è un grande spettacolo , un gioco fatto di colori, suoni e stravaganze; nei tornei più importanti si possono vedere i tavoli circondati da giocatori in occhiali da sole, con strani cappelli , che hanno dei tic, che sospirano, che fanno delle battute spiritose o che si alzano in continuazione.
Alcuni di questi atteggiamenti, e delle stravaganze dei giocatori di poker sono studiate a tavolino, altre sono conseguenza di superstizioni, abitudini o del caratteraccio di qualche player. A volte i giocatori si creano da soli la propria popolarità attraverso una frase ad effetto, un soprannome bizzarro o un atteggiamento particolare.
Da “Questo è il poker, ragazzi” di Scotty Ngyen, alle sfuriate di Phil Hellmut, per non parlare di chi del look stravagante ha fatto un tratto distintivo del proprio “personaggio”; dal nostro “Italian Pirate” Max Pescatori a Jeff Madsen con il suo geniale travestimento da giullare. La stravaganza, che sia nel vestire, nel parlare, nel muoversi o nell’assumere un atteggiamento, sembra essere una caratteristica fondamentale dei giocatori di poker. Ma la stravaganza aiuta a vincere?
Rispondere a questa domanda non è facile. Sicuramente il “personaggio” che avvolge il giocatore è importante tanto quanto lo stile di gioco; alzarsi di continuo dal proprio posto o assumere atteggiamenti aggressivi può intimorire l’avversario, sedersi al tavolo verde con un abbigliamento eccentrico può confondere e distrarre chi si ha di fronte. Nel poker le scelte dettate dalla casualità sono estremamente rare; nel mondo della concentrazione e del controllo, non crediamo vi sia spazio per il caso, neanche nelle stravaganze.
L’eccentricità di un giocatore può dipendere dal carattere o da una scelta di marketing, ma se guardiamo ai più grandi players di tutti i tempi ci si accorge subito che un pizzico di stravaganza è presente in tutti quelli che sono arrivati al top e non potrebbe essere altrimenti perché nel poker, dopotutto, c’è molta esibizione di sé stessi; la stessa estrema freddezza di molti giocatori, può essere considerata un atteggiamento studiato per sconvolgere l’avversario.