Dietro la Maschera del giocatore di poker

Uno dei metodi più utilizzati dalla psicologia comportamentale per studiare i giovani in ambienti conflittuali, è quello di farli entrare nel regno del gioco, permettendo loro di utilizzare pupazzi, o disegni per esprimere se stessi. Gli adulti non sono molto diversi ed il poker rappresenta un’occasione unica di studio per la psicologia. Attraverso il poker si può arrivare a comprendere una persona, ma soprattutto a svelare la sua maschera “sociale”

Un uomo in occhiali scuri può apparire minaccioso, ma potrebbe giocare a poker in maniera poco aggressiva. Una nonnina con i capelli grigi potrebbe, invece, giocare un poker iper-aggressivo . Sia dietro lo schermo di un computer a giocare a poker online, sia seduti ad un tavolo di poker non c’è dubbio che il fascino della maschera faccia parte del fascino del gioco.

Alcuni giocatori usano nick particolari ed indossano la “maschera del poker” . Un giocatore può fingersi stupido al tavolo mentre egli è in realtà molto intelligente. In questo caso gli avversari tendono a sentirsi avvantaggiati e la sua sfida consiste nell’ ingannare i compagni di tavolo, aggiungendo un elemento di intrigo al gioco.

Innumerevoli professionisti impiegano questa tattica ad esempio fingendo di essere ubriachi, in tilt, o semplicemente incompetenti. Il giocatore forte e rude al tavolo spesso è in realtà un maestro nella gestione della rabbia, mentre l’uomo mite e cortese che se ne sta in un angolo del vostro tavolo è in realtà spietatamente freddo. Ci piace uscire dal nostro ruolo sociale  abituale e quotidiano e provare ad estendere noi stessi, e far finta di tanto in tanto.

Questo meccanismo è evidente nei giocatori di poker. Il poker ci fornisce alcune delle stesse sfide, delle stesse emozioni, e lo stesso divertimento di quando ci mettiamo una maschera e fingiamo di essere qualcun altro. Giocare a poker è una sfida contro noi stessi e la nostra routine, prima di esserlo nei confronti degli altri.