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il 3 Nov 2010

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Ipc a Las Vegas, November Nine con Candio

Ipc a Las Vegas, November Nine con Candio

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LAS VEGAS – Sotto sotto, quando sono partito da qui a fine luglio lo sapevo che a novembre sarei tornato nella città del peccato. Con che coraggio, dopo essere stato l’unico cantore delle gesta estive di Filippo Candio, Italiapokerclub e Poker Sportivo potevano fare a meno di mandarmi a Las Vegas per il tavolo finale delle Wsop in cui Superpippo e il suo maglione a strisce saranno attori protagonisti?

E allora eccoci ancora qui, dopo le ormai abituali 20 ore di viaggio, già col portatile in mano al McCarran Airport ad aprire questo mio diario da “November Nine”.

Nota numero uno: il morale, contrariamente a quando sono partito, è già alto. Poco fa in aereo, pur provato nel fisico da due giorni di trasferte e levatacce che mi hanno portato da Vienna a Las Vegas utilizzando ogni mezzo di trasporto e in qualsiasi condizione meteo, mi sono davvero gasato.

Sui fantastici mini-schermi personalizzati del volo Delta (ricordate quelli di cui vi avevo parlato in estate quando avevo giocato un heads up a diecimila metri di quota?) mi sono infatti ricordato di guardare l’ultima delle puntate sul Main Event Wsop 2010 trasmesse, come ogni martedì sera delle ultime settimane, dalla Espn.

E come avrei potuto non caricarmi a tutta ricordando i momenti passati accanto a Filippo Candio e ai suoi quotisti in quella fantastica notte di luglio che lo ha qualificato tra i nove che sabato e lunedì prossimi si giocheranno il titolo di campione del mondo?

Non mi fossi perso la mano del raddoppio di Candio con due assi in mano e dieci giocatori rimasti, certo, sarei stato ancor più esaltato. Purtroppo però il capitano del volo 211 da New York a Las Vegas aveva per me programmi diversi e mi ha spento la tv proprio sul più bello, invitandomi cortesemente a raggiungere il recupero bagagli. Potere del poker…invece che affrettarmi come tutti i miei compagni di viaggio a tirare insieme i miei stracci e fuggire da quel cubicolo in cui ho passato 20 ore, sarei rimasto lì un altro po’.

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Poco male, comunque. In quella mezz’ora di trasmissione mi sono tornate alla mente un sacco di cose, che le imprese compiute dal poker azzurro nell’ultimo paio di mesi, cito solo i risultati di Fabrizio Baldassari e Luca Cainelli, avevano messo un pochino in secondo piano nella mia testa. Su tutte, ma magari ne riparleremo per esteso anche assieme a Candio e alla “sua gang” nei tre giorni che ci separano dal tavolo finale, ne cito alcune telegraficamente. Innanzitutto l’altissimo livello tecnico di gran parte dei November Nine.

E non parlo di Michael Mizrachi, John Dolan, del chip leader Duhamel, o del tostissimo John Racener. Di loro già sapevamo, ricordavamo. Parlo perfino Soi Nguyen, uno dei più short e nel “Pippo pensiero” uno dei più deboli: ha fatto nella bolla del tavolo televisivo una giocata super, facendo passare, bontà di Jason Senti, Q-Q al suo avversario su board 5-6-J-6 con due quadri grazie a un semibluff ai resti con K-Q di quadri. Chapeu.

E ancora: mi è tornata in mente l’intensità delle scariche di adrenalina che solo un evento come questo può trasmettere nel mondo del poker. Mi è tornato in mente che a modo nostro, pure il bistrattatissimo Italpoker ha qualcosa da insegnare ai re del poker americani se è vero che gli spot promozionali delle due poker room protagoniste di questo final table, Pokerstars con due player e Full Tilt con sette, qui negli States sono ancora farciti dell’ipocrisia che invita gli spettatori a giocare sui siti punto net solo for fun, fingendo che il traffico real money sulle punto com non esista…Ma per piacere…It’s all about money, sicuramente per voi poker room.

Ecco, magari per i magnifici nove, Candio in testa, sabato ci sarà qualcos’altro oltre ai soldi. A quei tantissimi soldi. Perché il braccialetto, in fondo in fondo, sarà qualcosa più che un assegno da nove milioni di dollari. Non tanto di più, ma un bel qualcosa. Italiapokerclub, dietro le quinte a raccontarvi tutto quello che non potrete vedere con i vostri occhi, ci sarà.

Rudy Gaddo inviato a Las Vegas

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