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Full Tilt Poker online da gennaio 2012?
Laurent Tapie, Amministratore Delegato del Gruppo Bernard Tapie, torna a parlare riguardo la richiesta ufficiale di acquisto di Full Tilt Poker: “Vi è ancora molta strada da fare prima che l’affare si chiuda, ma ho molta fiducia. Il sito potrebbe riaprire già a gennaio 2012.”
La dichiarazione arriva subito dopo l’annuncio che il Gruppo Bernard Tapie aveva stipulato un accordo per l’acquisto, seppur difficoltoso dopo la revoca della licenza, di Full Tilt Poker. L’accordo prima di tutto implicherebbe l’obbligo di rimborsare tutti i giocatori fino all’ultimo centesimo, ma è condizionato da diversi fattori tra cui soprattutto una risoluzione favorevole con il DoJ negli USA.
Queste le parole di Tapie a riguardo: “Abbiamo dimostrato di avere i fondi necessari per rimborsare i debiti di FTP che ha con i giocatori. Vogliamo trovare il modo per non mettere tutti i soldi iniziali e sarà quindi necessario parlare con il Dipartimento di Giustizia americano.” L’ incontro molto probabilmente avverrà nei primi giorni della prossima settimana.
Tapie ha anche confermato che il brand non cambierebbe. ““Il marchio sarà lo stesso: il sito continuerà a chiamarsi Full Tilt Poker. E’ confermato l’utilizzo di un altro brand dato che è anche molto conosciuto in tutto il mondo. La tecnologia sarà forse la migliore del settore. Stiamo studiando un nuovo assetto del management aziendale che sarà cambiato se verrà chiusa la trattativa. Abbiamo tutte le possibilità per lanciare il sito nelle prime posizioni per quanto riguarda il mercato del poker online. La strada è ancora lunga ma se tutto andrà secondo programma, Full Tilt Poker tornerà in rete nel gennaio del 2012”.
Resta però un punto interrogativo sulla figura di Tapie: il suo passato non proprio pulito (condannato per truffa e per aver condizionato dei risultati ad alcune partite di calcio) potrebbe essere uno degli ostacoli da superare per avere una nuova licenza. Vedremo cosa penserà il Dipartimento di Giustizia Americano dopo che nei giorni scorsi si era già pronunciato sulla vicenda.