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Paga sempre l’aggressività? Hilm vs Yang, final table WSOP 2007 – VIDEO
L’aggressività, nel poker, generalmente paga. Qualche volta, però, l’essere aggressivi con gli avversari sbagliati può rivelarsi controproducente. Lo sa bene Philip Hilm, poker pro danese, che si è presentato da super-chipleader al tavolo finale WSOP 2007 ed è uscito in nona posizione dopo solo 15 mani dall’inizio del final table.
Andiamo a vedere la mano che ne generato l’uscita prematura.
Un incredibile capovolgimento di fronte
E’ da poco iniziato il tavolo finale delle WSOP 2007. Il payout, come sempre nei tavoli finali, è vertiginoso: si va dai 525 mila dollari del nono classificato agli oltre 8 milioni del vincitore.
Pur un po’ shortstack, sono presenti due grandi professionisti, Lee Watkinson e Alex Kravchencko, tuttavia il chip leader, dopo poche mani, è divenuto Jerry Yang (quota 25 milioni), sconosciuto giocatore di origine orientale, levando la chiplead all’ultra aggressivo danese Philip Hilm (19 milioni).
Con i bui 120k/240k, Yang rilancia a 1 milione da late position.
Dallo small blind, dopo una lunga riflessione, Hilm chiama.
Flop: K J 5
Hilm fa check, Yang punta 2 milioni, Hilm pensa e chiama.
Turn: 2
Hilm check, Yang fa 4 milioni, e dopo pochi secondi Hilm va all-in.
Forse le domande ce le dobbiamo porre a questo punto della mano, ovvero:
- Che mano ha, secondo voi, Philip Hilm?
- E per chiamare, con tutte le implicazioni del caso, cosa dovrebbe avere come minimo Yang?
In ogni caso, Yang chiama dopo pochi secondi.
Allo show down, Hilm mostra 8 5, Yang A K.
Hilm ha bisogno di un 8, un 5 o un quadro. Chi vincerà il piatto diventerà ampiamente chip leader.
River: 6 e Hilm è fuori in nona posizione. L’uscita fa scalpore se si pensa che due mani prima era chip leader del final table.
Ecco la mano in questione: