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È giusto talvolta foldare la best hand? Lisandro vs Lovgren, WSOP 2017
A volte, nell’economia di un torneo, capita di dover riflettere se fare o meno dei fold complicati: talvolta, infatti, può essere ritenuta corretta la scelta di passare la mano migliore.
Un po’ come accaduto a Sofia Lovgren, nel Main Event WSOP 2017.
Un fold sofferto?
È il day4 del Main Event WSOP del 2017. Siamo appena entrati in the money.
I bui sono 3000/6000, e al tavolo televisivo Jeff Lisandro, col suo stack di circa 300.000 , apre a 15.000 con Q J, ricevendo la 3bet della bellissima Sofia Lovgren a 42.000 con A K. La bionda svedese ha uno stack di circa 1 milione di chips.
Il resto del tavolo folda, Lisandro chiama e si va in heads-up.
Flop: K 10 J
Lisandro fa check, Sofia punta 54.000 con la sua top pair-top kicker. Dopo qualche istante di riflessione, Lisandro, forte di un combo draw strepitoso, va all-in per 276.000.
Lovgren inizia a riflettere, per poi cercare di estorcere qualche informazione al proprio avversario, che tuttavia non cede al sorriso dell’avversaria.
La svedese sembra capire perfettamente, comunque, quale sia la mano di Lisandro e, nonostante abbia la mano migliore, decide di foldare.
La domanda, a questo punto, è evidente: se siamo sicuri di avere la mano migliore, pur con un’equity inferiore rispetto al nostro avversario, può essere giusto qualche volta foldare? Oppure “mano migliore” fa sempre rima con “call”?