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il 12 Giu 2012

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Tony “TheBlonde79” Sanguedolce, vincitore del Sunday Special: “Gli italiani fanno paura anche all’estero!”

Tony “TheBlonde79” Sanguedolce, vincitore del Sunday Special: “Gli italiani fanno paura anche all’estero!”

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Come ogni Lunedì sera, si conclude il Day 2 del Sunday Special, torneo domenicale targato Pokerstars. A vincerlo, eseguendo un deal con i 4 giocatori restanti, è stato un forte regular di Palermo, Antonino “TheBlonde79” Sanguedolce, che guadagna 28.500€. Secondo , arriva Dario “ThePolaris” Rusconi, pro del team di Betpro, per 23.500€ a cui vanno tutti i complimenti del vincitore che dice: “è stato proprio un bell’heads up che si è risolto ahimè con un coinflip, nel quale l’abilità non conta”.

Arrivati nella fase short-handed, i giocatori rimasti, di comune accordo, hanno eseguito un deal per via del poco divario tecnico e di stack presente fra loro, infatti la differenza tra i 4 premi è stata veramente irrisoria.

A proposito del torneo, abbiamo intervistato proprio il vincitore per capire meglio tutte le tappe della vittoria e le sue impressioni sul raggiungimento di questo bel risultato.

Innanzitutto, ciao Tony, la prima domanda, forse anche la più scontata, riguarda proprio il deal avvenuto, perché con così alte differenze di premio avete deciso comunque di fare un accordo?

“Ciao, la fase short handed si stava già protraendo da un po e il divario tecnico fra i giocatori, quasi tutti regular del circuito on line, era infimo rapportato anche al numero di chips. E non avendo edge superiore agli altri oppo o la possibilità di far valere la propria superiorità con l’esperienza, ci siamo consultati e abbiamo deciso di “splittare” i premi come avete visto”.

Chiaramente, per arrivare così deep in un torneo di questo calibro non basta solo l’abilità o solo la fortuna, c’è una mano in particolare che secondo te ti ha permesso di vincere il Sunday Special?

“Eravamo proprio in fase di bolla da final table, tra i 20 e i 10 left, pari stack con “Melone761″, anche lui reg, che con 10-10 apre standard x2,3 e io ovviamente decido di 3-bettare con A-A. L’oppo pensa un po e decide di 4-bettare, a questo punto riguardo le mie carte e opto per 5-bettare poco meno di uno standard raise, sia per fargli credere che voglio rubare il piatto ma anche per il fatto che se è in bluff potrebbe mandarmele tutte addosso con aria. Ed è questo cio che avviene, oppo pusha e io snap callo, board liscio e divento chipleader del torneo. Non considero troppo sbagliata la sua mossa, mi conosce e sapeva che avrei potuto anche fingere di avere una monster. Questo per farvi capire quanto sia importante il process thinking all’interno di questo gioco”.

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Una volta arrivato al final table, hai adottato qualche strategia particolare o hai mantenuto un tipo di gioco abbastanza standard?

“Il fatto che ci  fossero molti regular presenti al final table mi ha permesso di giocare una strategia small-ball, aprendo molti piatti, spesso con trash hand. Una strategia che considero molto profittevole nel lungo periodo sopratutto quando uno è chipleader e contro giocatori con più esperienza. Ormai, il livello di gioco degli italiani si è alzato notevolmente ed è raro vedere aperture molto lunghe in tornei come questi”.

Cambiando un po il tema della discussione, cosa ne pensi dell’evoluzione dell’Hold’em in Italia e, dal momento che hai vissuto anche a Las Vegas, cosa ne pensano i giocatori stranieri di noi?

“Guarda, io sono un appasionato di Texas Hold’em e anche se il livello medio del giocatore italiano si è alzato, credo che per essere giocatori completi una debba studiare anche le varianti come l’Omaha, che secondo me in Italia può essere il futuro del poker. Primo perchè affascina molti, come gioco, e in secondo luogo se uno vuole fare il giocatore come mestiere non può limitarsi al classico poker a 2 carte. Come mi disse un grande giocatore: ormai quello che c’era da scoprire sul Texas è già stato scoperto, è ora di studiare anche le varianti! Riguardo a cosa pensano di noi i giocatori stranieri, ti posso solo dire che abbiamo iniziato a far paura anche noi!”

 

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