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WSOP 2012 – Andrea Dato tra i chipleader dell’evento da 5.000 dollari
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Non si ferma l’onda lunga degli italiani dopo la vittoria del braccialetto di Rocco Palumbo: dopo le ottime prestazioni di Alioto, Mustacchione e Lorenzo Sabato, oggi tocca ad Andrea Dato festeggiare il secondo posto nel chipcount in quello che ormai è stato definito “il torneo dei più duri”, dati i nomi dei sopravvissuti: Joseph Cheong, Matt Giannetti e Galen Hall.
L’evento 50 da 5.000 dollari di buy in con 1.001 partecipanti ha generato un primo premio da quasi un milione di dollari, e Datino è lì, al secondo posto, quando di giocatori ne sono rimasti solamente 48.
“Nel corso della giornata” – racconta Dato – “mi sono creato molte situazioni favorevoli. Ho cominciato a costruirmi un’immagine da spewer tribettando tre volte di fila. Alla terza, ho rilanciato sull’apertura di un ragazzo asiatico con QQ e ho tirato tre proiettili belli grossi su flop T3347, venendo pagato su ogni strada da qualcosa che poteva essere un 88 o un 99.”
Quello è stato il colpo decisivo che ha proiettato il pro di Glaming al controllo assoluto del tavolo.
Salgono i bui e sale anche la difficoltà del torneo quando gli spostano Joseph Cheong al tavolo, ma Datino è abile a schivarlo e a non entrare in conflitto con lui. Poi la mano della svolta:
“Uno short va allin per circa 9mila, io da bottone con JT faccio quello che in gergo chiamiamo il click raise, proprio la size giusta per isolarmi leggermente. Da small blind, un signore con un grosso stack decide di fare 35mila. Lì che fai? Ti tocca mettere perché hai odds troppo buone nel senso che in quello spot tu sai perfettamente che lui sta giocando QQ+/AK, ma non puoi foldare“.
Casca un flop che recita T46, top pair e backdoor per Datino. L’avversario decide di puntare.
“In quel momento chiamo, in primis perché se esce il Jack o un altro dieci gli levo lo stack se ha top pair. Ma c’è anche la possibilità che se ha AK, al mio call al flop decida di “givuppare” la mano e farmi vincere un piatto“.
Turn: J
“Come da manuale finiamo ai resti. Io volo a 600mila e il mio torneo prende tutta un’altra piega. Sul finale elimino un altro short con coppia d’assi che schiantano i suoi Jacks. Domani vediamo di provare a fare il grande risultato“.
Le premesse ci sono tutte, l’importante è che Cheong decida di stare buono, vero Andrea?
Ti racconto questa: Cheong rilancia utg, io chiamo da big blind con 88. Flop 934, check, Cheong cbetta io foldo. Fold nitty, lo so…poi Cheong dichiara KK, ma ti giuro non avevo nessuna voglia di imbarcarmi in uno spot con lui, e sai ben che con lui uscirne indenne non è facilissimo.
Analizziamo il torneo direttamente con le parole di Andrea, al microfono con Rudy Gaddo
httpv://www.youtube.com/watch?v=G2CemiR8K5k