Black Friday: PokerStars caccia gli artigli e rigetta le accuse di frode bancaria e riciclaggio!

PokerStars esce allo scoperto e rigetta tutte le accuse che le vengono mosse contro, dopo il polverone che si è alzato a causa del Black Friday.

Nella denuncia si legge che PokerStars ha commesso “loschi traffici e complotti di vasta portata”, ma la poker room non ci sta ed alza la voce affermando che l’ accusa contiene tre difetti principali.

L’avvocato difensore di PokerStars, David Zornow, sostiene prima di tutto che la denuncia non fornisce prove sufficienti che dimostrino le azioni illegali commesse dalla room dalla picca rossa.

Inoltre l’accusa rivolta contro PokerStars non indica, in modo preciso, come la stesa poker room abbia potuto trasgredire l’ Illegal Gambling Business Act (IGBA) o come abbia proceduto con la frode bancaria o con il riciclaggio di denaro.

Dal canto suo, Zornow sostiene che le accuse di violazione dell’IGBA o di riciclaggio non possono reggere in quanto l’intera attività di PokerStars è legata all’Isola di Man: il reddito, le tasse e le vincite sono tutte legalmente dichiarate presso la stessa isola senza incorrere in nessun atto illecito.

Infine, Zornow sostiene che nonostante il governo abbia ammesso che PokerStars eserciti in modo legale in tutto il mondo (implicitamente ha anche ammesso che ha operato legittimamente in gran parte degli Stati Uniti), lo stesso governo, però, cerca di confiscare tutte le attività di PokerStars senza alcuna motivazione plausibile.

Al momento non è ben chiaro cosa voglia ottenere PokerStars con questa linea difensiva: alcune voci affermano che la deposizione di questi documenti possa accelerare le decisioni del DoJ in merito all’acquisizione di FTP, mentre altri rumors sostengono che i negoziati tra le due parti siano completamente saltati.

Anche se il puzzle sembra nuovamente complicarsi, noi di IPC continueremo a monitorare costantemente lo svolgimento dei fatti.