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La storia di Johannes ‘TeddyTheKiller’ Meyer, il grinder dal karma positivo
Questione di karma o, in un’ottica ben più terrena, pura coincidenza? A volte porre una distinzione è quasi impossibile; ci proviamo e possiamo anche convincerci di esserci riusciti, ma la verità nuda e cruda resterà sempre affogata nel dubbio.
Johannes ‘TeddyTheKiller’ Meyer è un grinder tedesco, uno di quelli che si affoga di sit&go tutti i giorni per portare a casa la pagnotta. Teddy però con le vincite potrebbe portare a casa l’intera panetteria, è uno bravo, un vincente. Lo sa benissimo, confortato sulle sue capacità da un conto in banca che continua a salire mese dopo mese. Aveva iniziato per scherzo ed ora è un professionista, nella vita non fa altro.
Gente così rischia di alienarsi. Rischia di perdere il contatto con il mondo di tutti quanti, finendo per fare esperienza di una realtà diversa, scandita soltanto da giri di carte, flop, turn e river. E da qualche all-in. Che si fottano quelli la fuori.
TeddyTheKiller non è così. Lui al mondo ogni tanto getta un’occhiata, ci pensa, ci riflette. Vuole dare una mano, così stacca un assegno da trentotto mila dollari e lo manda a un’associazione che si occupa di tutela e assistenza ai minori. Beneficenza, un modo ovvio ma non scontato di aiutare il prossimo.
Tutto va per il meglio, il denaro arriva a destinazione, Johannes pubblica sul proprio blog la ricevuta del versamento e riprende a grindare come un matto. Qualche settimana più tardi decide di dedicarsi alle WCOOP di PokerStars, un evento in grande stile, vincere uno di quei tornei può dare delle belle soddisfazioni.
Fino al main event non succede granché. Una manciata di ITM, roba da poco. Poi l’exploit, con il terzo posto (secondo in base al deal stipulato dai giocatori al final table) e $814.602 vinti. Joseph Roth aveva le idee chiare. «La beneficenza appaga in primo luogo lo stesso benefattore.» Ora ho capito bene cosa volesse dire.