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il 7 Dic 2012

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Poker & Università: problemi di gestione? (parte 1)

Poker & Università: problemi di gestione? (parte 1)

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Dopo il tanto discusso “Effetto Moneymaker“, nel mondo del poker, si sono avvicinate persone sempre più giovani. Può capitare, dunque, che alcuni di essi decidano di iniziare a giocare durante il loro percorso di studi.

Sappiamo che, entrambe le attività, richiedono una quantità notevole d’applicazione in termini di tempo e di impegno. E’ possibile riuscire a svolgerle entrambe in modo discreto?

Come per tutte le cose, ci sono persone che saranno più portate a sostenere questo tipo di situazioni, ed altre meno. Quanto è difficile riuscirci? Abbiamo chiesto il parere a due grinder, di due specialità differenti, in modo da valutare le varie difficoltà riscontrate nelle diverse discipline.

Sentiamo cosa ci raccontano in questa intervista doppia!

Alessandro “Bubukonan” Fasolis (B)
Ciao a tutti, sono Alessandro “bubukonan” Fasolis, grindo principalmente MTT (ho anche avuto una parentesi cash game che, probabilmente, riprenderò nel 2013). Mi sono laureato in Ingegneria Gestionale (la triennale) e ho smesso dopo 3 esami di specialistica (della stessa facoltà).

Alessio “Malloreddu” Careddu (M)
Ciao a tutti sono Alessio “Malloreddu” Careddu, attualmente faccio il PPP (Professional Poker Player), sono un regular del NL400 e sto finendo la laurea magistrale in Architettura per il progetto sostenibile a Torino (quindi, visto che vengo dalla Sardegna, sono pure fuori sede eheheh).

D: Quanto ti è stato difficile riuscire a relazionare impegni come grinding, lezioni universitarie, studio universitario, sudio pokeristico (review/forum/coaching) e Real Life(amici/fidanzata/hobbies)?

B:  Il periodo più difficile è stato sicuramente quello della specialistica; per quanto la triennale possa risultare “tosta”, sono sicuramente gli ultimi due anni quelli più duri!

Il tempo da dedicare all’università cresceva esponenzialmente, non solo lezioni e studio, ma alcuni esami consistevano in lavori di gruppo ai quali bisognava partecipare attivamente molte ore al giorno (per rispetto, prima di tutto, dei compagni). Diciamo che ho avuto la fortuna/sfortuna di iniziare seriamente con il poker nel 2010, quando ero già a buon punto con la triennale e quindi non è stato complicato portarla a termine!

Sicuramente, dal 2010 in poi, molte cose sono cambiate; con il trascorrere del tempo grindavo sempre più e conciliare grinding, lezioni, studio, review e real life non è stato affatto semplice.

Ci vuole una disciplina ferrea per cercare di portare avanti entrambe le cose, tutto è possibile ma una cosa è certa: NON SI POSSONO FARE ENTRAMBE LE COSE AL 100%.
Avevo le giornate ben pianificate (come adesso del resto) e riuscivo a fare tutto, anche se niente come avrei voluto perché son tutte attività che richiedono molto tempo e, quest’ultimo, non c’era!

M: Architettura è una facoltà che richiede momenti di grande impegno e dedizione totale e altri più rilassanti. Da qualche mese, studio e grindo contemporaneamente e, sinceramente, non è una situazione molto facile, soprattutto nel mese passato dove ho avuto un downswing pesante in contemporanea a vari impegni fondamentali con l’università. Tendenzialmente il lunedi e il venerdì vado a lezione, e la sera la dedico al coaching privato.

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Gli altri giorni cerco di coniugare grinding e studio, dando ovviamente priorità al grinding (salvo in prossimità di esami o verifiche importanti). Il martedi il giovedi e il sabato, trovo il tempo per andare in palestra, mentre le uscite con gli amici (etc.) le ho ridotte ad una sola volta alla settimana in quanto mi mancano 9 mesi a finire il percorso di studi e preferisco fare un piccolo sacrificio ora e finire in fretta.

Con la fidanzata, invece, mi sono lasciato da qualche mese, ma il poker non c’entra molto in questo e, di conseguenza (oltre ai vari impegni), devo pure cucinare, lavare, stirare… (maschilismo mode on)

D: Quanto pensi che conti il tipo di università che si fa, per quanto riguarda la perfetta armonia tra i due impegni (poker+uni)?

B: E’ sempre un discorso di “tempo” ed impegno che richiede l’università, sicuramente è fattibile giocare MTT frequentando facoltà più semplici dove non sono richieste tantissime ore al giorno!

La cosa più difficile per me è stata l’impossibilità di frequentare le lezioni in quanto, giocando MTT, è spesso difficile svegliarsi il giorno dopo alle 8 essendo andati a dormire la notte alle 4, direi impossibile!
Gli MTT sono di sicuro la disciplina più dura da questo punto di vista, non ti permettono di organizzarti la vita come vuoi ma devi costruirla attorno a loro.

Per facoltà come Ingegneria e poche altre, dove la frequenza è obbligatoria, se si vuole superare gli esami, è davvero difficile conciliare il tutto! Risulta molto più facile laurearsi in facoltà umanistiche che ti permettono di non seguire ed organizzarti la giornata a piacimento, studiando per conto proprio!
La perfetta armonia è un’UTOPIA!

M: Penso che il tipo di università conti tantissimo; ad esempio architettura, che è molto faticosa, non si coniuga per niente con il lavoro del PPP. Io sto riuscendo (a stento) a fare entrambe le cose solo perché sono due attività gia ben avviate.

Sono diventato PPP a tutti gli effetti dopo la laurea triennale, quindi ho avuto un anno intero da dedicare completamente al poker. Ora, invece, mi manca poco per finire l’uni; non credo che potrei tenere questo ritmo per più di 9 mesi comunque.

Invece, se uno studiasse in una facoltà più leggera, con molto tempo libero, IMHO (In My Humble Opinion) potrebbe fare bene in entrambe le cose, ma comunque sarà impossibile dare il 100% ad entrambe e bisogna stabilire delle gerarchie.

(Continueremo a parlare di questo argomento nella parte 2)

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