Kara Scott, un 2012 davvero incredibile

Quando si inizia un nuovo anno, è prassi comune fare un bilancio di quello appena passato. Nel mondo del poker sono molti i giocatori che hanno limitato tutto questo (a torto o a ragione) al solo “profit”. Chi vince e chi perde. Nulla di male, soprattutto per chi lo fa per professione. Ma come ho sempre detto amo, di questo gioco, soprattutto le vicende umane e le persone (non tutte certo) che lo compongono.

Da sempre una delle mie preferite è Kara Scott. Non tanto per conoscenza personale (seppur ho avuto modo di incontrarla spesso lo scorso anno), ma per il modo in cui sempre si pone nel lavoro e nella sua vita, dove sembra ci sia spazio per la persona e i propri interessi, spesso con una particolare attenzione a modi semplici e leggeri. Si potrebbe dire che “non se la tira” ma è decisamente riduttivo. C’è molto di più.

E lo dimostra ogni qual volta mi capita di leggere un  racconto nel suo blog, in questo caso appunto una riflessione sull’anno appena passato. Un elenco di cose fatte, di esperienze vissute, fatto ancora una volta con una buona leggerezza di parole ma con un profondo coinvolgimento dell’animo.

Ve lo riporto perchè paradossalmente pur parlando di cose “fatte” riesce comunque a spostare l’attenzione e l’importanza sulle emozioni vissute. Il piacere del viaggio, la nostalgia di casa, la bellezza della vita, la conquista (improvvisa) dell’Amore. E tanta Italia ovviamente. Tanto a ricordarci che il poker non è solo un elenco di numeri (con segno più o meno), ma un bagaglio di esperienze da portarci accanto. Quello si, per sempre.

“Il 2012. Che anno.

12 mesi. 51 voli. 2 viaggi su Eurostar. 21 lunghi viaggi in macchina al posto del solito aereo. 13 paesi visitati. 3 continenti. 21 città. 45 letti diversi. Solo 10 settimane nel mio.

Ho vissuto in tre paesi diversi. Ho vissuto per un breve periodo in un granaio. Ho iniziato a imparare una nuova lingua. Ho imparato a fare i gnocchi. Sono riuscita a lavorare in diretta su ESPN e in altri spettacoli registrati che saranno visti da un gran numero di persone. Mi sono vestita come un Jedi e ho impugnato una spada laser nelle sale del Rio.

Sono stata giudice per gli European Poker Awards. Ho visitato la mia famiglia in Canada per due volte. Non ho mai detto parolacce in Tv, ma qualcuno che ho intervistato lo ha fatto. Ho  visto un giocatore di poker molto famoso cantare insieme a High School Musical (e conosceva tutte le parole). Sono andata a vedere una band reggae arbereshe che si esibiva in un piccolo paese di montagna praticamente inaccessibile. Ho bevuto vino da una fontana a Venezia e non sono morta per avvelenamento da piombo.

Ho avuto modo di mostrare a mia madre Las Vegas e le WSOP per la prima volta. Ho seguito il matrimonio di due miei amici che si sposavano in Texas da un collegamento online in una camera d’albergo in Francia alle tre di mattina. Ho festeggiato il 45° anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi sono seduta in una sala enorme con solo altre 5 persone (in tutto 60 anni) a guardare un film d’animazione d’avanguardia. Mi sono seduta da sola in un ristorante straniero e ho chiesto di portarmi qualcosa di “tipico” per quella regione. Aveva un sapore terribile. Ma mi è piaciuto.

Ho iniziato a fare fotografie per documentare i miei viaggi. Ho visto il Mago Dynamo fare una delle sue magie da vicino e non ho idea di come abbia fatto. Ho fatto Karaoke per la prima volta ed è stato definito “catastrofico”. Ho guidato due ore in una notte italiana con il cielo illuminato dai fulmini e amici californiani accanto, ascoltando un gangster rap nello stereo. Ho navigato attraverso le isole greche.

Ho bevuto un sacco di scotch molto buono. Ho letto più di 50 libri. Ho preso il mio primo paio di occhiali. Ho trovato alcuni nuovi amici incredibili. Ho avuto modo di conoscere meglio i vecchi amici. Mi sono innamorata di uno di loro.

Solo per dire che parlare di un anno “pieno” è solo un enorme eufemismo.”