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Cash game, Malta richiede chiarimenti e fa slittare l’attuazione
È scaduto oggi 26 Novembre il termine di tre mesi che la Comunità Europea aveva per prendere atto delle direttive italiane sui giochi a distanza, che come richiesto erano state notificate il 25 agosto e poi rese note a tutti gli stati membri, ai servizi della società dell’informazione ed alla Commissione Europea. Ed all’ultimo giorno Malta ha presentato una osservazione sullo schema di decreto direttoriale chiedendo chiarimenti, richiesta girata poi dalla Comunità Europea ai Monopoli Di Stato italiani. Per questo l’introduzione dei “dei giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo”, cioè del cash game, è probabilmente rimandata.
In particolare la richiesta di chiarimenti riguarda il decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, cioè quello promulgato per recuperare i fondi necessari alla ricostruzione dell’Abruzzo. Mediante questo decreto, lo Stato otteneva la facoltà di “adeguare, nel rispetto dei criteri già previsti dall’ordinamento interno, nonché delle procedure comunitarie vigenti in materia, il regolamento emanato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 17 settembre 2007, n. 186, prevedendovi, altresì, la raccolta a distanza di giochi di sorte a quota fissa e di giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo”.
Doccia fredda quindi per gli amanti della disciplina cash game quindi che, allo stato delle cose, devono veder ulteriormente rimandato il lancio sulle poker rooms italiane (ancora da valutare precisamente i tempi “tecnici” ) con una mozione alla richiesta presentata proprio l’ultimo giorno utile e quando tutti ormai la davano per recepita.
Le ultime indiscrezioni provenienti dai Monopoli di Stato però tendono a “rassicurare” i giocatori. Infatti le mozioni avanzate dallo stato di Malta sembrano essere “non vincolanti” e non dovrebbero costringere quindi a posticipare la messa in atto del decreto Abruzzo.