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Il Tribunale di Milano annulla il sequestro del circolo “Play & Win” di Segrate
Il 21 dicembre scorso un nuovo sequestro aveva scosso il mondo dei circoli live: una irruzione della Legione Carabinieri Lombardia nella sede dell’associazione culturale “Play & Win” di Segrate (MI) si era concluso con il sequestro probatorio del locale, nel quale si stava svolgendo un torneo di Texas Hold’em.
Gli Ufficiali, contestando ai presenti il reato di organizzazione e partecipazione a gioco d’azzardo, hanno sequestrato anche le carte da gioco, le chips e una somma di 1.900 € tratta dalla cassa sociale.
La notizia ha avuto particolare risalto sui media locali ed è anche rimbalzata sui portali nazionali, con tanto di foto degli agenti davanti a carte da gioco e chips.
Ma la vicenda non si è conclusa qui, grazie al lavoro dei due avvocati Massimiliano Rosa del Foro di Udine e Giancarlo Di Mitri del Foro di Milano, che a fine Gennaio hanno presentato istanza di riesame chiedendo l’annullamento del decreto di convalida del sequestro.
Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato dai due legali ma, se da un lato ha ordinato la restituzione dei locali agli aventi diritto, dall’altro ha mantenuto in sequestro carte, chips e denaro, in quanto cose soggette a confisca obbligatoria ex lege, di cui, in tale fase, non poteva disporsi la restituzione.
Siamo di fronte a un nuovo provvedimento a favore del poker live, che si affianca agli altri già emessi da diversi Tribunali; in questo caso, tuttavia, si tratta del primo provvedimento del Tribunale di Milano, ovvero di un Foro estremamente autorevole, nonché dotato di un certo peso specifico negli equilibri della giurisprudenza di merito.
Il commento dei due avvocati:
Massimiliano Rosa: “Da un lato sono molto soddisfatto, perché il dissequestro dei locali era di prioritario interesse per il mio assistito: parliamo infatti di un’Associazione con più di 1000 soci, gerente uno stabile molto grande, con elevati costi di locazione e di gestione, e dove il poker sportivo non era assolutamente l’unica attività sociale; da un altro lato, tuttavia, la decisione non mi soddisfa appieno, perché è stato mantenuto il vincolo sugli oggetti e sulla somma di denaro, con una motivazione a mio parere giuridicamente scorretta, e finalizzata a non svilire del tutto l’operato delle autorità inquirenti; per tale motivo, stiamo valutando l’opportunità di esperire ricorso per Cassazione, sì da ottenere una pronuncia ancor più esaustiva ”
Giancarlo Di Mitri: “Fondamentalmente si tratta di una pronuncia molto importante da parte del Tribunale di Milano perché ha riconosciuto le ragioni della nostra impugnativa. Come ha già detto il collega, rimane il nostro disappunto per il mancato dissequestro di carte, chips e denaro – stiamo valutando insieme al cliente l’ipotesi del ricorso per Cassazione.”