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Dusty Schmidt: “Giocare a poker online per lungo tempo fa male al cervello!”
Dusty Schmidt è ormai considerato da tempo “Il giocatore di poker online” per eccellenza: alle sue spalle ha accumulato milioni su milioni di mani giocate e un profitto che supera abbondantemente i 4 milioni di dollari.
Schmidt ha da poco scritto un post sul suo blog che ha spiazzato i grinder sparsi per il mondo: “Giocare per parecchie ore a poker online fa male al cervello.”
Dusty inizia a ripercorrere la sua carriera e analizza come il gioco abbia modificato le sue abitudini di vita e i suoi thinking processes: “Negli ultimi 7-8 anni ho giocato a tempo pieno a poker online ed ho notato dei cambiamenti al mio cervello sia positivi che negativi.
Ho acquisito la capacità di leggere ed elaborare informazioni a bassissime velocità. Sono in grado di prendere un argomento con cui ho avuto poca confidenza e comprenderne successivamente tutti i lvelli di interpretazione.
Però c’è il rovescio della medaglia: in me è subentrata un’ansia che sta prendendo il sopravvento. Nella mia testa viaggiano numerosi pensieri e non riesco più a percepire velocemente ciò che sta accadendo di fronte a me.”
Per Schmidt arrivano anche i primi problemi in famiglia: “Con mia moglie non riesco più a sostenere delle conversazioni, mentre quando gioco con mia figlia vengo assalito dal panico.”
Dusty così ha deciso di rivolgersi ad un medico: “Nel febbraio del 2012 ho consultato il medico di famiglia (grande errore). Ho preso delle medicine e ho iniziato a sentirmi molto meglio. Ma dopo 3-4 mesi l’ansia stava tornando: così l’estate successiva lasciai il poker e mi dedicai ad altro. Ho iniziato a giocare a golf, bere e fumare: purtroppo non mi accorsi che stavo esagerando con l’alcool e spesso finivo per ubriacarmi.”
Da un medico ad un altro, Schmidt ha capito il funzionamento del suo cervello: “Nell’autunno successivo mi sono rivolto ad un medico psichiatra, Daniel Amen, che è lo zio di un mio carissimo amico e collega di poker Matt Amen. Dopo la sua analisi è stato tutto più chiaro: grazie al poker avevo sviluppato un’abilità che mi consentiva di essere veloce nell’elaborare le formazioni, creando una specie di ciclo processuale. Uscito da questo ciclo e non giocando a poker, il mio cervello si bloccava e non rispondeva agli input esterni. Così poi ho ricevuto una brutta notizia: il poker destabilizza il cervello.
Se ti metti ogni giorno a giocare, per 8 ore al giorno multitablando, rovini il cervello perché non ha le capacità per resistere ad uno stress simile. Mi è stato detto che se scelgo di giocare a poker online con una carriera full-time, probabilmente potrei morire di ictus prima dei 50 anni.”
Da qui la decisione di Schmidt di rallentare con il gioco: “Posso sempre guadagnare tanti dollari, ma ho un solo cervello. Giocherò in modo più sano per circa 5-10 ore a settimana: mi è stato consigliato di giocare per 2 ore al mattino, fare una pausa e giocare altre 2 ore dopo. Ho riflettuto parecchio prima di dirvi queste cose: non volevo che rimanessero private, ma è giusto informare.”