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Matteo Sbrana e le nuove tendenze live: “Ecco come aggiustarsi al meglio!”
SAINT VINCENT – “Tutto cambia” diceva più duemila anni fa il filosofo Eraclito. Il continuo mutamento è l’essenza della condizione umana, e il poker non può esserne esente.
A spiegarci i cambiamenti più grandi che hanno investito il poker live nell’ultimo anno, e le opportune contromisure da adottare, è il pro del team online PokerClub Matteo Sbrana, uscito ieri nelle ultime mani dal day1B delle PokerClub Live Series.
“Le tendenze sono cambiate molto, specialmente per quanto riguarda i giocatori meno esperti – esordisce il giocatore romano – la cosa che più mi è saltata all’occhio è l’approccio ai bluff: solo un anno fa gli omini live bluffavano molto di più, si vedevano tante ‘pottate’ river con progetti di scala o colore bustati. Oggi giocate del genere sono scomparse, di solito quando puntano sono veri. La tendenza che si è andata affermando è all’esatto opposto di un tempo: i giocatori occasionali, piuttosto che bluffare, si calano nei panni degli ‘sceriffi’ che herocallano con asso alta o bottom pair. Magari tendono a pensare che ti inventi le giocate e che sei sempre bianco, e quindi in early stage sono capaci di check / callare tre strade, anche contro i regular che quando ‘tribarrellano’ in early stage sono sempre veri “.
Sbrana continua dicendo che alcune azioni un tempo largamente diffuse sono oggi praticamente scomparse: “L’anno scorso vedevo molti ‘raise for info’: i giocatori inesperti rilanciavano per capire esattamente dove stavano nella mano, pronti ad abbandonare il colpo se gli andavi nuovamente sopra. Le ultime dieci volte che ho fatto la mossa non avevano meno di set“.
Registrate queste nuove tendenze, per Sbrana i principali aggiustamenti da mettere in atto sono quasi ovvi: “Visto che c’è questa tendenza all’herocall, ho smesso di inventarmi quelle giocate che possono compromettere una parte consistente dello stack. Saper valuebettare bene è diventato fondamentale: di fronte a giocatori che non mollano la loro top pair no kicker, è obbligatorio aggiustare le size per estrarre il massimo valore dal proprio punto”.
Tutto questo per quanto concerne la fase di low blinds, dove i family pot in cui entrano cinque o più giocatori si vedono una mano sì e l’altra pure.
In middle e late stage, invece, secondo Sbrana le cose non sono cambiate troppo: “I giocatori occasionali si chiudono quando si alzano i bui ed entrano le ante, continuano a raise/foldare anche quando hanno 15 o 10 bui. E ovviamente, non avendo studiato i range, non sanno chiamare i push degli short. Questa è la fase più profittevole in cui fare chips uncontested. Ma per arrivare al late stage occorre non sbrodolare nella fase iniziale del torneo, e dunque gli accorgimenti che ho detto sopra diventano imprescindibili”.