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Ma dove era finito Allen Cunningham?
Ora che abbiamo visto Allen Cunningham arrivare secondo nel Final Table dell’Evento 12 Pot Limit Hold’em più di uno si sarà fatto la domanda: “ma dove era finito Allen Cunningham?”. Vincitore di cinque braccialetti fra il 2001 e il 2007, negli ultimi anni Cunningham è stato un po’ assente dalle primissime posizioni dei grandi tornei. Così assente che c’era chi si domandava nei forum specializzati se il buon Allen non fosse finito broke…
A dire la verità, per uno che in carriera ha vinto più di undici milioni di dollari è piuttosto difficile finire broke, a meno che, come ha fatto recentemente Viktor Blom, tu non decida di andare a giocarti questi milioni a poker cinese contro Tom Dwan. In ogni caso, anche se Cunningham negli ultimi tempi non ha avuto il successo di qualche anno fa, il pro statunitense non è andato per niente “rotto”.
Dall’ultimo braccialetto del 2007 fino al secondo posto di ieri Cunningham nelle WSOP aveva fatto solo qualche itm soprattutto nelle varianti, quindi è diventato difficile trovarlo sotto i grandi riflettori del mondo del poker.
Quello che non molti sanno è che nel 2010 abbiamo quasi rischiato di “perdere” Cunningham nel poker per colpa di una prop bet con Howard Lederer, il suo compagno di squadra su Full Tilt. Probabilmente neanche sono in molti a sapere che Lederer da giovane era un fortissimo giocatore di scacchi. La scommessa con Cunningham era, dunque, che Allen doveva riuscire a batterlo entro un anno dal momento in cui si sarebbe messo a studiare il gioco.
Allen spiegava che da quel momento avrebbe studiato sei ore al giorno mentre Lederer, che non giocava tornei importanti di scacchi da più di dieci anni, non avrebbe invece investito un solo minuto per prepararsi per la sfida. Purtroppo per gli amanti di entrambi i giochi, questa sfida sembra di essere stata rimandata sine die, prima per la morte della madre di Howard Lederer, poi per lo scoppio dello scandalo di Full Tilt, che ha dato ai giocatori problemi più importanti a cui pensare.
Non sembra quindi che dobbiamo preoccuparci troppo per il buon Allen, che oltre ad aver scoperto una nuova passione (e sono tanti i giocatori di poker che provengono dagli scacchi), continua a giocare le WSOP e a macinare risultati se non brillanti, sicuramente reditizi.