Vado a Las Vegas.

Due anni fa – o poco meno – andai al Casinò di Venezia, inviato da ItaliaPokerClub a “bloggare” il mio primo torneo live di poker.

La notte prima di partire non dormii.

In pochi mesi ero passato da ventunenne appassionato di poker, che non si perdeva una puntata dei programmi televisivi riguardanti il texas hold’em, a redattore di ItaliaPokerClub e articolista per la rivista Poker Sportivo. Senza nemmeno accorgermene troppo avevo tramutato la passione in lavoro.

Quella notte, prima di prendere il treno per Mestre, realizzai tutto questo. Capii tutt’a un tratto che ero diventato anche io un “addetto ai lavori“, sebbene dotato di infima esperienza rispetto ai colleghi che già da tempo vedevo impegnati nei blog più interessanti in giro per i tornei italiani. Quella notte mi considerai posizionato, per la prima volta, nel “mondo poker”, certo come una delle ultime ruote del carro, ma non più come osservatore esterno.

La settimana prossima, non dormirò per una notte. Un po’ per l’emozione, un po’ per provare a tenermi il sonno per l’aereo, per cercare di prevenire le 9 ore di fuso orario dall’Italia allo stato del Nevada.

Farò parte di IPC@WSOP2013. Fino al 15 luglio, day 7 del Main Event WSOP, sarò a Las Vegas, al Rio Casino (e non solo) per raccontare ai lettori di ItaliaPokerClub cosa succede nella Mecca del poker, che atmosfera si respira nelle strade della Strip e nei corridoi del Rio. Io, Giovanni, Rudy e Alessio saremo il “collegamento” tra l’Italia e il centro del mondo pokeristico.

Una opportunità da prendere al volo, insomma. Lunedì scorso non avevo nemmeno il passaporto (fatto in 24 ore, credo sia un record!) e ora sto controllando di aver spuntato tutte le voci nella lista delle “cose da fare prima di partire”, domandandomi come farò a stare dentro ai chili della valigia, e andando in paranoia per mille motivi diversi. Motivi futili, perché tra qualche giorno sarò nel posto dove ho sempre sognato di essere, all’evento a cui ogni appassionato di poker sogna di assistere dal vivo. Le World Series Of Poker mi aspettano, e io, come due anni fa, a volte mi sento l’ultima ruota del carro.

Ma stavolta è diverso, e non sono solo i chilometri o i braccialetti che cambiano la situazione. Stavolta sono sicuro. Stavolta so che mi impegnerò al massimo delle mie possibilità, e anche oltre, per portare un po’ di Las Vegas in Italia, e so di avere tutti gli strumenti per farlo. Senza l’aiuto dei miei colleghi di questi anni non avrei nemmeno un decimo delle capacità “giornalistico-editorial-pokeristiche” che in due anni di lavoro con IPC sono riuscito ad accumulare, e anche se non sono certo il reporter più bravo della storia, so che è il momento di ripagare la fiducia che mi è stata data.

Per questo credetemi quando vi dico che IPC@WSOP sarà un’esperienza memorabile. Per me, per noi, ma soprattutto per chi ci legge e ci segue dall’Italia, perché daremo il massimo per farvi respirare tutta l’atmosfera delle World Series of Poker.

Noi ci siamo, e voi siete pronti a seguirci?