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I rimedi al tilt spiegati da Ale Pastura
Al 1.500$ NLHE di due giorni fa, Ale Pastura ha trovato l’eliminazione a poche posizioni dai premi con una sonante bad beat: va rotto con set di nove al flop, al turn l’avversario trova il gutshot che gli fa chiudere scala.
Ordinaria amministrazione per un poker pro, ma dall’inizio di questa edizione WSOP questo è stato il quarto evento in cui il capitano del team pro PokerClub ha ceduto alla malasorte giusto a un soffio dall’itm.
“Non nego di essere un po’ frustato – dice Ale – per me queste Wsop stanno prendendo una brutta piega, ma non posso farci niente e l’unico rimedio è continuare a giocare sperando che prima o poi arrivi il colpo in grado di aggiustare tutto. Anche ieri sono uscito dal 3.000$ prima azzoppandomi in flip QQ<AK, poi con coppia di re ho trovato un avversario con coppia di assi nel più classico dei cooler. So che sto giocando bene, nel momento in cui ho sentito di non essere tranquillo ho preso due giorni di riposo”.
L’occasione è propizia per affrontare un problema che può far perdere diversi punti di atteso a un giocatore: il tilt.
“Il tilt è quello stato in cui un giocatore devia dal suo a-game e non prende più decisioni ottimali – dice Ale – molto spesso è causato da una serie ripetuta di ‘scoppi’, ma esiste anche un tilt che può derivare dalle troppe vincite”.
Per Ale questo stato si può manifestare in due modi tra loro opposti:
“C’è chi in preda al tilt si chiude a riccio e inizia a giocare solamente premium hands, sia per avere più possibilità di portare a casa il piatto sia per evitare decisioni difficili postflop; e c’è chi invece inizia ad aprire tutti i piatti senza badare all’equity delle proprie carte. In entrambi i casi gli effetti possono essere disastrosi”.
Quali sono i rimedi da porre in atto quando ci si rende conto di essere preda del tilt?
“Per iniziare, staccare un periodo non può che avere effetti positivi – continua Pastura – in queste Wsop, dopo le prime tre bolle prese in pieno, ho messo l’interruttore del poker su ‘off’ per un paio di giorni. Non che fossi tiltato, ma mi sono reso conto che non ero nelle condizioni ottimali per esprimere il mio miglior gioco”.
C’è poi un rimedio, semplice ma efficace, da mettere in pratica quando si è in game:
“Se ci si rende conto che una badbeat ci ha fatto tiltare mentre stiamo giocando, non esiste rimedio migliore del costringersi a prendere tutto il tempo necessario prima di decidere l’azione in ogni singola strada. Evitare di agire d’impulso non può che essere un bene in queste situazioni”.