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Due anni di cash game in Italia
Parlare oggi di cash game equivale praticamente a parlare di poker in Italia. Se fino a due anni fa, prima dell’avvento del cash game, il mercato era suddiviso tra chi preferiva la specialità dei sit and go, chi gli Heads-Up e chi invece grindava i MTT, oggi possiamo dire che il cash game ha totalmente cannibalizzato il mercato del poker .it, con l’eccezione dei grandi tornei MTT che sono riusciti a tenere botta, e la persistenza di piccole nicchie di mercato dedicate agli appassionati, come i sit and go 27 (di cui vi abbiamo presentato i regular migliori come Vaklam2 o Gamar82).
I numeri di quest’anno mostrano, non è una novità, un grosso calo del mercato che è in fase di assestamento dopo il boom iniziale (agosto – settembre 2011) tanto che si stanno forse accelerando i tempi per trovare un accordo per la liquidità internazionale, ovvero unificare i mercati dei paesi mediterranei, il che potrebbe essere un passo verso le poker room .eu.
Se parliamo di aspetti prettamente sportivi, che sono quelli che ci interessano di più, quest’anno abbiamo avuto una novità: l’arrivo dello Zoom Poker su PokerStars.it e dello Speed Poker sul network Ipoker. Questa variante consiste nel fatto che appena si folda la mano si viene automaticamente portato in un altro tavolo con una nuova mano da giocare. Con la circolare pubblicata dall’AAMS il 17 luglio del 2012 si dava il via libera a questa disciplina che è stata implementata dalle poker room negli ultimi mesi del 2012, all’inizio in un solo tavolo per poi aggiungere il multitable e poi i tornei MTT di Zoom.
Si era parlato tanto di un’altra novità che invece per ora è rimasta arenata in attesa di una conferma ufficiale dall’AAMS: il famoso “Run it twice”, cioè, la possibilità di giocare più showdown una volta che si è finiti ai resti. Anche se sembrava una cosa fatta e in effetti su PokerStars da gennaio si poteva attivare questa opzione nella lobby, la verità è che ancora si dovrà aspettare.
L’indurimento del field
Un altro fattore sportivo che è direttamente collegato alla decrescita del traffico nel cash è l’indurimento del field: oggi giocare con profitto al cash game online, anche a bassi livelli di blinds, è davvero difficile per l’elevata quantità di giocatori che, bene o male, hanno studiato almeno i concetti basilari del gioco e che provano a giocare in maniera semi-professionistica.
I giocatori occasionali sono diminuiti e ormai si trovano dei “reg” in praticamente tutti i livelli di tutte le poker room. Anche se i livelli continuano a essere battibili per i giocatori forti un player medio fa molta più fatica a fare soldi di un anno fa, quando il field era più variegato ed exploitable.
Tra chi urla alla catastrofe, e chi crede che tutto ciò era ampiamente preventivabile e tutto sommato accettabile ci vorrà sicuramente ancora un po’ di tempo per capiree cosa indica veramente questo trend che ora punta in basso e valutare che fine farà il nostro amato poker online.
Nel frattempo, speriamo che si avvicini il tempo della legalizzazione del Poker Live che, insieme alla liquidità internazionale, potrebbe dare un nuovo slancio al settore