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Poker in subbuglio a Las Vegas: boicottaggio del casinò Venetian
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Nolan Dalla, l’autore della famosa biografia sul campione Stu Ungar “One of a kind“, ha lanciato una campagna per boicottare uno dei casinò più emblematici di Las Vegas: il Venetian. I motivi poco c’entrano col casinò in se o con i suoi lavoratori, c’entrano soprattutto con il principale proprietario, Sheldon Adelson, uno degli uomini più ricchi del pianeta con una fortuna che ammonta a più di 26 miliardi di dollari secondo Forbes.
Adelson è il presidente e l’amministratore dellegato della Las Vegas Sands Corporation, società proprietaria del Venetian. Il motivo del boicottaggio contro una delle aziende più importanti di Adelson è la violenta campagna che quest’ultimo sta portando a termine contro la legalizzazione del poker e del gioco online negli Stati Uniti. Le motivazioni di Adelson sembrano evidenti: più poker online si giocherà meno soldi incasserà lui con i suoi diversi casinò sparsi per il mondo.
Nolan Dalla considera vergognosa la campagna di Adelson su tutta la linea. Da un lato perché uno con il suo potere economico si può permettere di utilizzare i media per condizionare l’opinione pubblica, mascherando il problema sotto una veste di moralità che non ha niente a che fare con le vere motivazioni di Adelson, che ha detto, per esempio:
“Il gioco online rende possibile che qualcuno possa piazzare una puntata da qualsiasi posto in qualsiasi momento. Quando il gioco viene permesso in ogni camera da letto, in ogni salone e in ogni scrivania, non ci sarà modo di stabilire che queste puntate siano state fatte in modo completamente consensuale e razionale“. Come se ai casinò facessero dei controlli personali severi ad ogni persona che vi entra.
Secondo Dalla, quindi, la campagna di Adelson è molto sleale, non solo perché maschera le proprie motivazioni per opporsi alla legalizzazione del gioco ma anche perché nel farlo ricorre a falsità come quando nega che il poker sia un gioco di abilità: “Questa cosa che il poker sia un gioco di abilità mi sembra una grande idiozia. Che arrivi la tua carta non è abilità“. Uno poi non si stupisce quando allo stesso Senato degli Stati Uniti il poker online viene paragonato alla pornografia.
Dobbiamo anche ricordare che gli affari di Adelson, dopo un grosso calo nel 2011, sono in forte ripresa e che recentemente ha firmato un accordo con la regione di Madrid per la creazione di “Eurovegas”, un progetto faraonico che dovrebbe creare il casinò più grande di tutta Europa nella capitale spagnola. Un progetto che è tuttora ampiamente criticato dalla maggior parte dei cittadini che hanno il sospetto che in questa operazione ci sia più di un accordo sottobanco.
Dunque, a causa di questa campagna smisurata, Nolan Dalla ha lanciato questo appello (i grassetti sono nostri, n.d.r.), a cui hanno già aderito pokeristi di fama internazionale come Gavin Smith e Joe Hachem:
“21 luglio, 2013
Cari giocatori di poker:
Chiamo a boicottare per cinque giorni la Venetian Poker Room, da lunedì 22 luglio fino a venerdì 26 luglio. Se supportate la legalizzazione del poker online negli Stati Uniti, vi chiedo di unirvi a noi e di NON GIOCARE nel Venetian durante questo periodo.
Questo non significa “non giocate a poker”. Significa solo che, se decidete di giocare a poker questa settimana, cercate di farlo altrove.
Tanti membri della communità pokeristica – compresi giocatori e membri dei media – supportano questa iniziativa. Altri si oppongono. Tanti sono disperatamente indifferenti.
Sono molto fiero di molti dei miei colleghi che hanno espreso pubblicamente il suo supporto – anche giocatori molto conosciuti come Joe Hachem e Gavin Smith. Abbiamo anche saputo di Kara Scott (ESPN) e tanti altri media (provate a googlare “Venetian Poker Boycott”). Se siete d’accordo che è arrivato il momento di FARE QUALCOSA, vi chiedo di mostrare il vostro supporto via Twitter, Facebook e i diversi forum di poker. Vi chiedo anche che aiutiate i giocatori a ricordare le date del boicottaggio.
Vorrei anche riconoscere il supporto di molti giocatori di poker che mi hanno detto in privato che sono con noi in spirito ma che non possono rendere pubblica la loro posizione per diversi conflitti di interesse. Lo rispetto e capisco che non tutti possono farsi avanti in questa lotta.
A Sheldon Adelson gli si è annunciato tempetivamente questo boicottaggio e gli si è indicata una soluzione molto semplice per evitare tutto questo. Finora, ha deciso di ignorare completamente la nostra richiesta. Inoltre, nessuno all’interno del Venetian ha risposto pubblicamente.
Ci sono ancora 24 ore finché non inizierà il boicottaggio.
A tutti quelli che hanno annunciato di partecipare e di unirsi a noi, grazie ancora una volta. È rassicurante sapere che ci sono tante persone pronte ad alzarsi e a combattere per quello che è importante“.
Le reazioni dei poker player di Las Vegas sono piuttosto discordanti. Alcuni si uniscono a Nolan nella protesta, ma la maggior parte di essi si trovano purtroppo schierati su un’altra linea: secondo la maggioranza, anche se il boicottaggio dovesse avere completo successo, scalfirebbe pochissimo i profitti del Venetian, con perdite talmente irrisorie da non giungere nemmeno all’orecchio del magnate. La (stupenda) sala da poker, infatti, è un prestigio per il casinò di Adelson, ma non è certo la fonte principale di entrate, la maggior parte delle quali arrivano piuttosto da giochi come dadi e baccarat.