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Daniel Negreanu: “Se avessi vissuto a Toronto…”
Anche i pokeristi, solitamente con una vita sempre a 1000 km/h, trovano il tempo per fermarsi a pensare. Pensare a quanto sarebbe stata diversa, almeno potenzialmente, la loro vita se avessero preso strade diverse o semplicemente avessero scelto come base una città differente. E’ quello che ha fatto poche ore fa, sul suo “caldissimo” profilo Twitter (ci sono aggiornamenti praticamente in continuazione), Daniel Negreanu, magari al termine di una bella serata che gli ha fatto apprezzare ancor di più Toronto, città che ha visto i suoi natali ma vissuta sempre poco “per colpa” del poker ed un conseguente vagabondare alla ricerca di tornei, guadagni e vita sregolata.
Stando a quello che scrive, definiti da lui “random thought” (pensieri casuali), Daniel sostiene che se avesse vissuto a Toronto, la sua vita sarebbe stata molto diversa, con meno feste e, lascia intendere, una vita più regolare, decisamente meno da baller di quella che ha fatto fino adesso.
Ecco il tweet preso direttamente dal profilo di KidPoker:
Che stia crescendo anche il “ragazzo del poker”? Non è dato saperlo, visto che, in questi anni, è stato uno dei più attivi per quanto concerne la vita extra-poker dei pokeristi, sempre in prima linea ai party più folli di Las Vegas, sempre circondato da belle donne e fidanzate cambiate spesso, neanche fossero brutte starting hand da foldare alla velocità della luce.
Non so cosa ci sia a Toronto, neanche so cosa possa passare per la testa di una persona come Negreanu, quello che personalmente immagino è che, alla lunga, la vita di un professionista di poker, tanto più quella di un’icona del gioco quale Daniel è da anni, sia estremamente stancante e logorante, per il fisico e per la testa. Non mi meraviglia dunque il fatto che, giunto alla soglia dei quarant’anni, Negreanu voglia schiacciare il piede sul freno, magari delicatamente, per apprezzare i piaceri di una vita normale, decisamente più “slow” di quella che, inevitabilmente, fa un professionista di poker.
Vedremo se Daniel darà seguito ai suoi randomici pensieri notturni, magari nati nel silenzio di una vista come questa appena sopra. Solo il tempo ci dirà se Daniel sceglierà di tornare alle origini, coccolato da una città che lo fa sì divertire ma che, allo stesso tempo, lo rilassa come non è mai riuscita Las Vegas.