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Matt Glantz e Isaac Haxton: scintille al tavolo
Scintille sì, ma solo sportive, intendiamoci. Ieri, durante il Final Table dell’Alpha8 abbiamo visto due mani molto interessanti, praticamente una dopo l’altra, con gli stessi protagonisti: Matt Glantz e Isaac Haxton, i due chipleader al tavolo in quel momento.
La situazione era, come si può dedurre dal pesante buy-in di 100.000$, tutt’altro che semplice. Haxton aveva appena raddoppiato il suo stack eliminando Daniel Alaei. Matt Glantz era da tempo il netto chipleader mentre Joseph Cheong e Steven Silverman boccheggiavano con degli stack molto ridotti.
Mano 83 del Final Table, livello 5.000/10.000/1.000: Isaac Haxton apre da UTG a 20.000, tutti foldano fino a Matt Glantz, che ne aggiunge 10.000 per fare call. Flop: K di cuori, 6 di quadri, J di fiori. Check to the raiser di Glantz e Haxton che decide di non cbettare. Turn: 7 di quadri e nuovo check di Glantz, imitato da Haxton. River: T di quadri e Glantz esce puntando, 45.000 su un pot di 51.000. Haxton rimane un po’ stupito ma non ci mette troppo a chiamare e a muckare poiché non può battere la doppia di Glantz, con K6 offsuited.
Una mano giocata ovviamente su più livelli di pensiero. Al flop può stupire la decisione di Haxton di non fare la continuation bet: alla fine sia il K che il J rientrano nel suo range di apertura da utg e probabilmente sarebbe stato facile per lui finire la mano lì se Glantz non avesse hittato particolarmente il board. Dall’altro lato è’ difficile dire se Glantz avesse pensato a un check-raise o se avesse deciso sin dall’inizio di mascherare il suo punto.
Il turn è scary per tutti e due. Progetti di scala che si aprono (o si chiudono con AQ e Q9) e uno di colore che si apre. Di nuovo qui è difficile dare un giudizio sul check di Glantz. Stava aspettando una bet di Haxton per raisare? E’ difficile per lui credere che la sua doppia sia stata battuta da questo T: KT e JT sono mani con cui sembra difficile che Haxton avesse concesso una carta gratis a Glantz. Il secondo check di Haxton può indicare tante cose, dall’aria più totale fino all’ipotesi più probabile di un punto medio che ormai non vuole puntare su un board così drawy per paura di venire raisato da Glantz.
Il river invece è più standard da parte di entrambi. Glantz punta quasi il piatto polarizzando il suo range agli occhi di Haxton: pieno o in bluff. Quindi a Haxton rimangono due scelte: il fold o l’hero call. Haxton chiama e ora dovremo aspettare le puntate del torneo sulla FoxSports a marzo dell’anno prossimo per capire cosa avesse in mano!
Mano 86 del Final Table: livello 5.000/10.000/1.000: Glatz apre a 21.000 dal cutoff e Haxton chiama dal bottone, così come Silverman dal grande buio. Flop: 5 di fiori, J di cuori, A di fiori. Continuaton bet di Glantz di 31.000 su un piatto di 74.000 e chiama solo Haxton. River: Q di quadri ed entrambi i giocatori fanno check. River: 7 di cuori e sia Glantz che Haxton bussano ancora. Glantz gira J9 a fiori per una terza coppia e un mancato flush draw e Haxton fa vedere AT offsuited e vince il piatto.
Due mani che presentano interessanti spunti di analisi e che fanno capire come possa essere interessante la history fra due giocatori al tavolo al momento di prendere le decisioni giuste. Giusto checkare per due street la doppia al flop della prima mano? Giusto dare una carta gratis al turn con un flush draw sul board come ha fatto Haxton nella seconda mano? Difficile dire un “sì” o un “no” secchi.