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OpenHoldem: un poker bot diverso?
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Poker bot: una combinazione di due parole che provoca sempre scalpore nella community.
Quando si parla di software che giocano automaticamente a poker, si sfocia sempre in situazioni che rasentano, o ricadono totalmente, nell’illegalità e nel mancato rispetto delle regole delle poker room online. Far giocare un programma che prende decisioni senza nessun intervento umano non è consentito: persino i software che “autofoldano” alcune combinazioni di carte – senza fare null’altro – sono comunque banditi.
Per questo il progetto OpenHoldem salta particolarmente all’occhio. Lo dice il nome stesso, si tratta di un progetto “open”, che in questo caso sta per “open source” ovvero modificabile e ridistribuibile da tutti (rilasciato sotto licenza GNU GPL) ma lo possiamo anche interpretare come “alla luce del sole”.
Tutto il contrario di chi realizza questo tipo di programmi per profitto personale, che sia per guadagnare ai tavoli o per rivendere il software con promesse dorate a clienti più o meno consapevoli di quello a cui vanno incontro. Lo specificano gli sviluppatori all’inizio della guida all’uso: “Questo è un hobby complicato con una curva di apprendimento molto ripida. Se stai leggendo questo oggi, con l’idea di installare ed avere a disposizione un bot funzionante e profittevole domani, questo non è il progetto che fa per te.”
Il meccanismo di funzionamento è identico ad altri software, sia pokeristici che no: si basa sul concetto di “screen scraping”, ovvero di interpretare le informazioni visualizzate sullo schermo in quanto immagini, senza andare ad intercettare i dati trasmessi dagli altri programmi ma piuttosto rielaborando le informazioni visive come farebbe un occhio umano. Una tecnologia nata già negli anni Sessanta e usata per molteplici scopi: anche i software di tracking lavorano con lo stesso sistema.
Al sistema di scraping ovviamente si accosta il vero e proprio cuore del bot: il sistema decisionale. Ed è qui che il progetto OpenHoldem prende le distanze dal resto dei poker bot reperibili (più o meno legalmente) online: questi sono “pre-packaged”, già impacchettati e non modificabili, mentre in questo caso l’utente ha amplissime libertà di manipolare la logica del software, in modo da programmarlo nella maniera che preferisce.
L’esercizio di stile di questo progetto, se visto come un hobby per programmatori interessati al poker (o pokeristi interessati alla programmazione!) è divertente, ma non è separabile dall’illegalità di questo tipo di programma. Che sia realizzato con l’intenzione di guadagnare o di divertirsi, mettere in azione un bot su una poker room online rimane comunque una truffa ai danni degli altri giocatori.
Per questo le poker room si adoperano costantemente per identificare e bannare qualunque nickname sospettato di non essere manipolato da un giocatore umano ma piuttosto da una macchina, tanto che PokerStars.com in passato ha addirittura mandato ispettori a casa di un giocatore che multitablava in modo apparentemente esagerato (100 sit contemporaneamente!).
In ogni caso, se pensate di avere a che fare con un bot su una poker room italiana, potete mandare una mail alla security, come in caso di collusion o chip dumping: lo staff della room sarà a vostra disposizione per assicurarsi l’assoluta correttezza dell’ambiente di gioco.