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Phil Ivey ammette colpevolezza nelle partite di Punto Banco High Stakes?
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Sembra che il caso di Phil Ivey e il casinò Crockford possa subire un’importante svolta nei prossimi giorni.
A giudicare da quello che pubblica il Daily Mail (un tabloid a cui purtroppo non si può concedere piena credibilità) Phil Ivey avrebbe ammesso una parte delle accuse che il casinò ha presentato contro di lui nel famoso caso delle carte truccate nel gioco del punto banca.
Parliamo di quelle serate di agosto del 2012 al casinò Crockford, in cui Phil Ivey vinse niente meno che 7,3 milioni di sterline al gioco punto banca. Una faccenda che rimase nascosta fino ad ottobre, quando si rese pubblico che il casinò aveva fatto partire le indagini sospettando che dietro la good run di Ivey ci fosse qualcosa di non molto legale…
Effettivamente, a maggio di quest’anno, dopo che Ivey ha denunciato il Crockford Casinò per non avergli ancora pagato la somma vinta, i responsabili del casinò hanno fatto sapere che “il Tiger Woods del poker” si sarebbe fatto accompagnare da una donna cinese (già “bannata” da alcuni casinò) che l’avrebbe – sempre secondo il Daily Mail – aiutato a identificare le carte, che presentavano difetti di fabbricazione nel dorso. Tradizionalmente le carte da Punto Banco presentano un retro con una fantasia a piccoli rombi, e alcune delle carte usate al Crockfords avrebbero presentato asimmetrie nel disegno del retro, tali da permettere ad un occhio esperto di identificare le carte più importanti in questo gioco (7, 8 e 9): una tecnica nota come “edge sorting”.
Ora, sempre secondo il Daily Mail, Ivey avrebbe ammesso di essere stato in grado di riconoscere alcune delle carte del mazzo utilizzato nelle partite in questione, ma questo non farebbe di lui un baro ma bensì uno che ha tratto vantaggio di un errore del casinò, che sarebbe in ogni caso il principale responsabile della situazione, nell’aver utilizzato mazzi imperfetti.
Se quest’ammissione di Ivey si dimostrasse vera sarebbe un’importante colpo non solo alla sua credibilità ma anche a quella del mondo del poker in generale. Anche se alla fine la responsabilità legale dell’accaduto ricadesse sul casinò, non è certamente edificante vedere quello che è considerato il miglior giocatore di poker del mondo ricorrere a questo tipo di azioni per vincere dei soldi, soprattutto quando le vincite di Ivey in carriera sono già di per se astronomiche.
Aspetteremo dunque di vedere come si risolve questa faccenda, se Ivey farà qualche dichiarazione ufficiale in merito e come si svilupperà il tutto in via giudiziaria.