Riccardo Lacchinelli: “Troppi pregiudizi nei confronti del poker”

Esperienza insolita per il professionista di Snai Riccardo Lacchinelli che, ieri mattina, davanti alla scuola frequentata dalla figlia, è stato timidamente fermato da un ragazzo, suo fan, per una foto ricordo.

Non capiterà così spesso ai giocatori italiani di poker ma, comunque, non è la prima volta né per lui né per altri. A colpire il simpatico Riccardo, però, è stato l’atteggiamento della mamma del ragazzo che, avvicinatasi a lui, gli ha raccontato che tutti i giorni si sintonizza su Poker Italia 24 e spinge il figlio, già maggiorenne, a giocare a poker, in quanto, parole sue, “è un gioco che stimola ed allena la mente”.

Come sarete sorpresi, immagino, voi che state leggendo, immaginate la faccia di Riccardo, alle prese con un’esternazione più unica che rara: una mamma che, stranamente, non influenzata dalle classiche maldicenze dei poco informati media, asseconda la passione del figlio, amante del texas hold’em!

Incuriositi dall’accaduto, abbiamo contattato Lacchinelli per rivolgergli qualche domanda. Ecco, dunque, cosa ci ha raccontato.

Ciao Riccardo, che effetto fa esser riconosciuti per strada?

Mi fa sempre molto piacere! Son piccole soddisfazioni, però 2 o 3 volte alla settimana succede ed è emozionante vedere i ragazzi, soprattutto i più giovani, che vogliono fare la foto insieme. Non sono Messi, ma vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto, no?

Ti ha colpito più l’atteggiamento della mamma del ragazzo?

Onestamente sì. Diciamo che, di solito, la mamma non fa parte della schiera degli ammiratori, anzi, ti guarda un po’ di traverso, tipo “non mi traviare il ragazzo “. In questo caso era altrettanto entusiasta e mi ha confessato di essere la prima a volere che suo figlio si interessasse al nostro sport. Questo perché lo considera importante come attività mentale che stimola analisi e capacità di prendere decisioni… non malissimo direi!

Cosa si dovrebbe fare, secondo te, per arrivare ad una “società ideale” che possa vedere il poker allo stesso modo della signora?

Questa domanda meriterebbe probabilmente un libro intero, tanto è interessante e complicata. Diciamo, per farla breve, che coloro che criticano a spada tratta, spesso gratuitamente, dovrebbero avere un po’ di umiltà e provare a conoscere il nostro sport. Ci sono un sacco di valori positivi insiti nel poker sportivo e diversi giocatori che sono ottime persone, dotate di un cervello di prim’ordine! Quindi dico: prima conosceteci un po’ meglio, poi, solo, poi giudicateci.

Si arriverà mai a questo secondo te?

Durissima… non credo! Purtroppo ci sono troppi pregiudizi nei confronti del poker, poca apertura mentale da parte dei mezzi di informazione e di chi li gestisce. Servirà, dunque, tanto tempo.

Come spieghi ai tuoi figli il lavoro che fa il papà? Ti farebbe piacere se seguissero le tue orme?

Luna , quasi 3 anni, quando non ci sono dice a tutti che sono andato a giocare con le cartine! Lara, 8 anni, mi chiede se, dato che sono “famoso” e vado spesso in tv, anche lei sarà famosa e potrà fare lo stesso. Sostanzialmente dico loro quello che faccio senza nessun problema e  sembra lo accettino serenamente. Mi piacerebbe se seguissero le mie orme? Decisamente sì, ma non spingerò in quel senso nessuna delle 2 e nemmeno il terzo figlio che sta arrivando. Se sarà destino accadrà spontaneamente, senza condizionamenti.

Cosa può dare il poker ad un ragazzo giovane?

Può dare molto o illudere molto, a seconda di come lo si prende. Fare soldi in fretta è sempre potenzialmente molto pericoloso. Detto questo, chi vince a questo giochino lo fa a prezzo di notevoli sacrifici: non è come andare in miniera, ma nessuno ti regala niente! Quindi direi che un giovane, se è predisposto, impara: disciplina, pazienza, gestione dei momenti negativi e dello stress, capacità di prendere decisioni in tempi brevi e voglia di competere per risultati importanti.

Un abbraccio a tutti… Vamossssss!