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“Ero rimasta con un solo buio!” Nicole Noroc ci racconta il trionfo all’IPO
Dopo la vittoria all’IPO 12 per un premio di 70.000€ (con deal), Nicole ‘wodimella’ Noroc non ha avuto il tempo di tirare il fiato: dismessi subito i panni della giocatrice di poker, la compagna del pro Pokerstars Alessandro De Michele è tornata in fretta e furia a Milano per fare la mamma.
Al telefono Nicole ci racconta la sua cavalcata vittoriosa in una pausa concessagli dai due pargoli.
IPC: Nicole, per iniziare complimenti! Si può dire che, dopo l’ottimo terzo posto alle Pls di Saint Vincent vinte da Max Forti, la vittoria fosse nell’aria?
NN: A Saint Vincent mi era rimasto un groppo alla gola perchè, arrivata al tavolo finale, avevo iniziato a credere di poter vincere il torneo. Dopo quella tappa avevo detto ad Ale che prima o poi gli avrei fatto vedere come si fanno i soldi live, e gliel’ho ripetuto anche quando siamo partiti da Milano per andare a Campione. Certo, vista la piega che poi ha preso il mio Ipo, non avrei mai creduto di poter arrivare in fondo. Dal day2 in poi sono sempre stata a una decina di bui, essendo una tipa impulsiva avrei spewato a ogni mano. Per fortuna Ale mi ha aiutato a pazientare.
IPC: Con Ale parlate spesso di poker? Quanto ti hanno aiutato i suoi consigli nella tua evoluzione di giocatrice?
NN: Questa è una cosa che mi sento ripetere spesso, e la chiarisco qui una volta per tutte: con Alessandro abbiamo deciso che il poker deve restare fuori casa. Parliamo del gioco solamente quando siamo in macchina per andare a qualche Casinò dove è in programma un evento live. Più che vero e proprio coaching, Ale mi fa dei quiz: mi chiede cosa farei in una determinata situazione di gioco, e dopo avermi ascoltato mi spiega il suo punto di vista. Però di sicuro la sua presenza è importante quando gioco. Non ci fosse stato lui a dirmi di restare calma e pazientare, all’IPO sarei sicuramente stata eliminata in una delle prime giornate.
IPC: La tua bella vittoria arriva a pochi giorni di distanza da un’altra bella prova del gentil sesso: mi riferisco alle iscritte all’Ept High-Roller arrivate tutte itm. Credi che sia da sfatare il luogo comune per cui il poker è un gioco da maschietti?
NN: Francamente, non giocando per professione, non mi sono mai posta il problema. Ma più che una questione di genere, credo che essere portati per il poker richieda un’attitudine caratteriale: le persone impulsive come me difficilmente possono andare lontano, a meno che non abbiano al loro fianco un ‘angioletto’ che sprona a mantenere la calma, come ha fatto Alessandro a Campione. A dieci left, quando sono rimasta con un buio dopo aver perso un allin contro uno short stack che coprivo di poco, mi ero alzata ed ero pronta ad andarmene. Alessandro mi ha richiamato dicendomi dove c…o stessi andando, che ero ancora viva. Mi sono seduta, ho fatto un 4-up e da lì ho riiniziato a mordere il freno per non speware.
IPC: Dici che non giochi per professione, ma i numeri parlano diversamente: in questo 2013 hai partecipato a due tornei ottenendo un terzo e un primo posto, per un gruzzoletto di tutto rispetto…
NN: Sì, sono stati gli unici tornei che ho giocato quest’anno, pensa che fortuna ho avuto! Al tavolo finale IPO ho scoppiato due volte una coppia di assi, quando ho vinto AJ>AA ho pensato che forse il torneo aveva un vincitore già scritto, ovvero io. Però non posso andare spesso ai tornei dovendo accudire i due bimbi. I genitori di Alessandro stanno a Brindisi, per giocare PLS e IPO ho ‘approfittato’ della visita dei miei che erano venuti a trovarci dalla Romania.