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Stefano Mura: “Il Mini IPT è la mia vittoria più importante…”
Riesco a contattare Stefano nel bel mezzo dei livelli del Day 1B dell’Italian Poker Tour: ha vinto la picca del Mini IPT solo poche ore prima eppure è tutt’altro che appagato. Di nuovo in campo a combattere e per cercare, perché no, di completare una doppietta che sarebbe davvero storica.
Stefano ha fatto suo un torneo in cui è sempre stato protagonista, completando nel migliore dei modi una cavalcata che, in carriera, non era mai riuscito a portare a termine. Lo si sa, quella picca argentea, per gli amanti dei tornei live, rappresenta l’apice o, comunque, qualcosa a cui ambire per dare lo slancio alla carriera pokeristica.
Aveva voglia di raccontare le sue sensazioni e di raccontarsi, lui che, finora, non ne aveva avuta troppa occasione. Gliel’abbiamo data noi, credendo se la meritasse appieno.
Che sensazione fa sedersi all’IPT dopo aver vinto la picca poche ore prima? Si è appagati o la fame è sempre tanta?
Sono una persona umile, la vittoria del Mini IPT non mi ha reso appagato, piuttosto mi dà la forza per cercare di migliorarmi sempre più. Vincere aumenta in me quella “fame” di miglioramento, è il mio carattere ad impormelo e non solo nel poker. Cerco sempre di dare il 100% in ciò che faccio, soprattutto nel poker dato che, pur non essendo sponsorizzato, è la mia professione.
Come hai approcciato il torneo in modalità accumulator? Hai adottato uno stile di gioco diverso da un normale freezout?
E’ il terzo che faccio e ho adottato sempre la stessa strategia: gioco molti piatti a bui bassi, mentre nelle fasi avanzate gioco più chiuso per non regalare nulla. E’ una formula splendida perché ti permette di arrivare in fondo anche se sbagli completamente due giornate: ti garantisce sempre una possibilità di recupero, l’ho provato sulla mia pelle già a giugno.
Quando hai capito, durante il final table, di poter far tua la picca?
Avevo tante chips, dunque potevo permettermi di controllare la situazione. Ho visto però poche carte e ho potuto fare poca azione dato che c’erano diversi short al tavolo. Le cose sono cambiate dopo il deal: ho intravisto appagamento in alcuni giocatori, io ho mantenuto alta l’attenzione sfuttando a mio vantaggio la situazione. Ho avuto qualche difficoltà solo in heads up ma dopo pochi minuti, quando ero ampiamente chipleader, ho vinto il flip decisivo con JJ contro AK dell’avversario. La gioia è stata immensa.
C’erano diversi stranieri al final table: qualcuno di loro ti ha messo particolarmente in difficoltà?
Mi aspettavo di più da loro, ma evidentemente erano appagati e hanno messo da parte il loro gioco aggressivo. Erano giovani, con poca esperienza e ho cercato di approfittare di ciò.
Questi 22.000€ cambiano, in qualche modo, la tua carriera? Credi di investire l’intera vincita nel poker?
Non più di tanto. E’ una vita che gioco e sono abituato a gestire al meglio sia upswing che downswing: fanno parte del gioco e della carriera di un professionista.
Racconta ai lettori di IPC chi è lo Stefano Mura pokerista: giochi anche online? Live è il tuo risultato più importante? Giochi professionalmente?
Ho sempre giocato a carte, provando anche a cimentarmi nel cash game online, senza troppo successo: mi sono reso conto di avere qualche leak e ho deciso di staccare per non ripetere continuamente gli errori. Nell’ultimo anno, nei tornei live, ho ottenuto buoni risultati, tra i quali: 7° a Saint Vincent agli “Assi del Poker”, ho vinto la “Champions League” sempre a Saint Vincent per 22.500€ ed un 2° posto al WPT di Nova Gorica che mi ha fruttato 30.450€ esattamente un anno fa. Ci aggiungo, ovviamente, questa splendida picca del Mini IPT qui a Sanremo (ride).
Cosa reputi ti sia servito maggiormente per battere un field di quasi 900 avversari?
La pazienza, decisamente. Ho avuto quella e, chiaramente, la fortuna dalla mia parte: con queste due componenti sono riuscito a far mio questo Mini IPT sanremese.
Un saluto a tutti i lettori di ItaliaPokerClub, grazie per l’interessamento!