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il 28 Nov 2013

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Luca Moschitta: ‘Niente IPT, l’accumulator ha troppi costi, gioco i tornei live dove c’è più valore…’

Luca Moschitta: ‘Niente IPT, l’accumulator ha troppi costi, gioco i tornei live dove c’è più valore…’

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Tutto sembra girare, adesso, intorno alla parola ‘accumulator’. Inizia in questi minuti il Grand Final IPT e, anche in questa occasione, coloro che vi parteciperanno avranno tre giorni per ‘accatastare’ chips in vista del Day 2. C’è chi, sin da subito, ha apprezzato la formula ‘abbatti-varianza’, come Michele Sigoli, c’è chi, invece, motivando in modo ragionevole, non l’ha mai apprezzata. Uno di questi è Luca Moschitta che abbiamo sentito dalla Svezia, ben lontano dunque dai tavoli del casinò di Saint Vincent.

IPC: Luca, niente Grand Final IPT: non ti piace proprio questa formula accumulator?

LM: Ciao Marco! No, per tre semplici motivi oggettivi: dura davvero troppo e si ‘rubano’, giocandolo, troppe ore al grinding online, le spese diventano eccessive e il prize pool è minore rispetto agli IPT con la vecchia formula. Soggettivamente, invece, ha perso, con l’accumulator, quel prestigio che aveva prima. Spero davvero si torni alla formula ‘freezout’ dalla prossima stagione.

IPC: Ma per un professionista, arrivano ad incidere così tanto le spese per un live?

LM: Sai, ormai l’offerta di mtt live, in Italia e in Europa, è amplissima. Un buon professionista deve selezionare quelli dove c’è più valore: prize pool importante, un elevato numero di giocatori, la possibilità di giocare buoni side event e spese di viaggio contenute. Ad esempio, se spendi 1.000€ per andare a giocare un torneo da 2.100€ di buy-in, sicuramente, non stai spendendo bene i tuoi soldi, a meno che tu non lo faccia con fini ricreazionali, da amatore quindi. Anche la durata di un torneo ha il suo peso, soprattutto per un grinder online: 40/50 ore di poker live hanno un costo elevato per un giocatore che, ipotizziamo, online ha un profit di +100€ orarie.

IPC: Ma, dopotutto, non si diceva che ogni torneo live, per un grinder, costituisce una scelta -EV?

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LM: Sono totalmente contrario alla teoria che i tornei live siano, in partenza, -EV. Se giocati intelligentemente, seguendo, dunque, un bankroll management adeguato e scegliendo i tornei col buy-in adatto, dove c’è più valore e se si ha realmente un’edge, si può anche sostenere un ROI del 200%/300% nel long term.

IPC: A livello ‘romantico’, Luca, quanto ti dispiace dover rinunciare alla difesa del tuo titolo IPT?

LM: Mi dispiace moltissimo chiaramente. Ho lottato 4 anni per vincere un titolo IPT, chi mi ha seguito sa quante energie c’abbia investito. Preferisco però concentrarmi su eventi più convenienti come, ad esempio, il festival del poker di Praga, dall’8 dicembre. In soli dieci giorni, infatti, potrò giocare almeno 4/5 tornei tra Eureka, EPT e WPT: sono tutti mtt con un valore incredibile, anche se più difficili di un torneo con field ‘italiano’. Spero comunque che Pagano Events modificherà, l’anno prossimo, la formula ‘accumulator’. A mio avviso, la soluzione che accontenterebbe tutti sarebbe un ‘accumulator’ con due Day 1, oppure ipotizzare una formula re-entry stile French Poker Series, che stanno riscuotendo un ottimo successo a livello numerico.

 

 

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